GAD: BERTINOTTI, NON SI PUÒ NEGARE CHE L'ANTIBERLUSCONISMO È IL COLLANTE
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - ''L'antiberlusconismo non è solo un sentimento, perché se si fa un'inchiesta nel paese si vede che una parte consistente è contraria alle politiche di questo governo. C'è un'opposizione sociale fortissima e questo elemento non è sradicabile in nome dei dissensi interni all'Alleanza, perché questi ultimi sono fisiologici nel maggioritario''. Così il segretario di Rifondazione, Fausto Bertinotti, intervistato da Radio Radicale risponde ad una domanda sul grado di coesione dell'Alleanza e su quanto in questa coesione abbia peso l'antiberlusconismo.
(Mon/Col/Adnkronos)
Il Foglio 4.1.05
Bertinotti a Rutelli: “Sì al confronto programmatico, ma no allo stravolgimento del welfare e alla riduzione delle tasse che servono a garantire i servizi”. Il leader di Rifondazione comunista è d’accordo a “confrontarsi sul merito”, ma non è convinto, come il leader della Margherita, che la Gad abbia come proprie categorie di riferimento “le forze produttive del paese”.
l'Unità 4.1.05
Rifondazione comunista
Bertinotti, alla vigilia del congresso: «Siamo nella Gad grazie a maggioritario e Berlusconi»
Roma. «Non si può dimenticare che l'opposizione a Berlusconi è parte considerevole di questa costruzione alternativa. Se non ci fosse Berlusconi, probabilmente queste forze dell'Alleanza Democratica non starebbero insieme».. Parola di Fausto Bertinotti, segretario del Prc. Nella Gad «Prc e Margherita sono agli estremi opposti» e l'antiberlusconismo «non è solo un sentimento. Una parte molto consistente del paese è radicalmente avversa alle politiche di questo governo. E questo elemento non è sradicabile in nome del fatto che ci sono dissensi nell'Alleanza». Dissensi che per il segretario di Rifondazione sono «fisiologici» in entrambi gli schieramenti «finché c'è questo sistema maggioritario. Io sono un proporzionalista e spero che vi sia una revisione che dia luogo ad un sistema elettorale come quello tedesco, ma finché c'è, è il maggioritario, bellezza...»
Nel secondo week end di gennaio inizieranno i primi congressi di circolo di Rifondazione comunista, decisivi per definire i rapporti di forza nel partito in vista del congresso che si terrà la prima settimana di marzo a Rimini. Bertinotti punta a una maggioranza autonoma, che gli consenta di fare a meno del rapporto con i leninisti dell'area di Ernesto e i trotzkisti di Area Erre, in maggioranza all'ultimo congresso del 2002, ma che ora si presentano con mozioni congressuali indipendenti. Su 120 federazioni la mozione Bertinotti «L'alternativa di società» ottiene adesioni per il 56,1% nel gruppo dirigente uscente. La mozione «Essere comunisti» dell'Ernesto è al 26,3%; Ferrando con «Progetto comunista» raccoglie il 7,9%; Area Erre con «Un'altra Rifondazione è possibile» il 7,6% e «Rompere con Prodi» di Falce e martello il 2,1%. Bertinotti fa l'en plein in realtà come Napoli, Perugia, Bari e Palermo e conquista maggioranze più o meno brillanti a Roma, Milano e Genova. L'Ernesto ha partita vinta in tre regioni (Sardegna, Valle d'Aosta, e Molise); conquista la maggioranza a Bologna, Ancona, Cosenza e Cagliari, la maggioranza relativa a Torino (dove Bertinotti è in difficoltà, anche per il positivo andamento di Area Erre) e il 36% a Milano. Ferrando si conferma forte in Liguria, specie a Savona e Genova, mentre Area Erre ha le sue punte a Torino e Roma mentre Falce e martello ottiene un lusinghiero 7,8% a Milano.