lunedì 14 febbraio 2005

pediatria
di bambini, Brazelton se ne intende un sacco /2

Repubblica 14.2.05
L´INTERVISTA
Terry Berry Brazelton, pediatra di fama mondiale, è autore di manuali che hanno guidato milioni di genitori
"La troppa protezione fa male il bambino deve cavarsela da solo"
(c.p.)

ROMA - Bambini, questi sconosciuti. Che fare per farli diventare giovani capaci di scegliere e vivere, assumersi responsabilità e affrontare i propri fallimenti? Ad aiutare gli adulti nel difficile mestiere di genitori, «fatto di tentativi e sbagli», è il professor Terry Berry Brazelton, pediatra di 86 anni, autore di 30 best sellers considerati una sorta di bibbia per neo mamme e padri novelli. Anche perché elencano i «touch points», ovvero i momenti clou che segnano le impennate nello sviluppo e i momenti critici della crescita. In questi giorni è uscito il secondo volume della sua trilogia, scritto col collega psichiatra Joshua Sparrow, dedicato ora al «Bambino da tre a sei anni», Fabbri editori.
Di cosa hanno bisogno i bambini?
«Sicuramente affetto, comprensione anche quando sbagliano, di essere riconosciuti come individui con i quali avere una relazione e non solo oggetto di comandi. Ma chiedono anche limiti e regole chiare: danno sicurezza, li fanno sentire amati. Negli anni passati genitori permissivi pensavano che non disciplinare i propri figli fosse il modo corretto per portarli a prendersi le loro responsabilità, ma a questa età non è possibile. Finiscono col diventare piccoli viziati la cui ansia aumenta se non riescono a provocare reazioni di controllo da parte dei genitori. Tendono a forzare il limite».
Per farli crescere sicuri di sé?
«Stare loro accanto, condividere le loro pene, ma non prevenire sempre le loro richieste, non aiutarli subito se li vediamo in difficoltà suggerendo loro parole o gesti».
Che fare?
«Ricordarsi che le cose più semplici, come allacciarsi le scarpe, sono opportunità per accrescere sentimenti positivi verso se stesso, un passo verso l'indipendenza».
E se cadono o si fanno male?
«Ovviamente essendo sicuri che non sia accaduto nulla di grave, evitiamo di consolarli immediatamente, così interferiamo con la loro capacità di autoconsolarsi, di imparare a reagire. Troppa protezione nuoce, li porta a credersi incapaci di fare da soli ora, ma anche un domani».
Come fare per renderli sicuri?
«La maggior fonte di sicurezza per un bambino è quando sperimenta, fa concretamente, trova da solo possibili soluzioni. Si crea un bagaglio di esperienze. Diamo quindi tempo, standogli accanto, perché così si convincerà che in futuro sarà in grado di trovare altre soluzioni. L'incoraggiamento più efficace all'autostima di un figlio viene da se stesso. Elogiarlo è giusto, ma se lo facciamo in modo troppo insistito è come se lo svalutassimo, come se gli dicessimo che siamo stupiti delle sue capacità».