18 Marzo 2005
La Stampa 18.3.05
IL SEGRETARIO DI RIFONDAZIONE SULLA CRISI FIAT E DELL’INDOTTO AUTO
Bertinotti: serve una guida pubblica
per una nuova politica industriale
Il Piemonte paga il fallimento delle politiche del laisser-faire, del non intervento pubblico sulla crisi industriale volute da Berlusconi e Roma e da Ghigo in Piemonte. E’ ora di cambiare. Serve una guida pubblica di questa fase di transizione, un progetto nazionale su mobilità e innovazione che coinvolga la Fiat, le banche e lo Stato e le Regioni». E’ la proposta che secondo Fausto Bertinotti deve fare «una coalizione di centrosinistra che si candida alla guida del Piemonte». Il segretario di Rifondazione, a Torino per sostenere la candidatura di Mercedes Bresso, sottolinea come «in Francia e Germania non si discute se lo Stato debba intervenire per salvare un settore strategico ma di come farlo». Dunque «possiamo farlo anche in Italia invertendo la linea fin qui seguita da Berlusconi». Certo «non si tratterebbe di un intervento di tipo assistenziale ma di un progetto di sviluppo decennale del settore auto». Aggiunge: «Naturalmente lo Stato deve intervenire se la proprietà inverte la tendenza alla diversificazione e alla fuoriuscita dall’auto». Anche le «banche devono assumersi la responsabilità del progetto».
Bresso ipotizza «la possibilità che la Regione intervenga per dare corpo a quei progetti sul motore pulito. Interventi economici ma anche legislativi come, ad esempio, stabilire che in un determinato numero di anni sarà permessa la circolazione solo alle vetture ecologiche».
Prima di loro il capolista indipendente di Prc, Mario Valpreda, aveva illustrato i costi sociali della precarietà: «Ci sono studi che dimostrano che chi è senza lavoro o subisce stress per l’insicurezza del posto si ammala il 30 per cento in più di chi è garantito. Per questo serve un sistema di protezione regionale che garantisca le fasce deboli».
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»