giovedì 24 marzo 2005

il preside Federico Masini
all'inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza

una segnalazione di Paola Sinibaldi e Dina Battioni

Repubblica Cronaca di Roma giovedì 24.3.05

LA CERIMONIA
L'inaugurazione del nuovo anno accademico
A 702 anni la Sapienza inizia a parlare cinese
Il preside Masini: "Sono circa 400 i laureandi nelle discipline orientali"
BEATRICE RUTILONI

La Sapienza compie 702 anni e comincia a parlare il cinese. L´apertura al mercato asiatico precede di un paio d´anni le aspettative sul futuro dell´ateneo più grande d´Europa enunciate dal rettore Renato Guarini, alla cerimonia di inaugurazione dell´anno accademico che dichiara: «Particolare attenzione verrà data ai programmi di cooperazione e scambio con le università asiatiche».
Cna e il Giappone sembrano già essere le protagoniste dell´avventura internazionale della Sapienza: «cinese e giapponese sono le lingue più studiate dai nostri studenti dopo l´inglese e lo spagnolo - spiega il preside della facoltà di studi orientali, unica in Italia, Federico Masini - sono circa 400 i laureandi in queste discipline, in tutto duemila gli iscritti alla facoltà e 90 gli studenti che si trovano in questo momento nelle università di Pechino, Tokyo e Seul».
Una Sapienza nuova quella presentata ieri nell´Aula Magna della città universitaria, con una cerimonia antica e moderna, dove per primo ha parlato uno studente, anzi una matricola: «Ho scelto la Sapienza perché c´è la qualità dei suoi docenti, che continuano a richiamare matricole da ogni luogo», ha detto Vittorio Bachelet, nipote del docente di Scienze Politiche che fu ucciso dalle Brigate Rosse nell´atrio della sua facoltà.
Alla cerimonia erano presenti anche il sindaco Veltroni: «Spero di ottenere al più presto la ex Zecca, all´Esquilino - ha annunciato - per poterne fare la sede di Scienze della Comunicazione», il presidente della Crui, Piero Tosi, i rettori degli altri due atenei, Finazzi Agrò e Fabiani e il professor Sabino Cassese che ha concluso con una lezione magistrale sulla «Universalità del diritto».

Corriere della Sera cronaca di Roma, 24.3.05
LA SAPIENZA APRE LE PORTE ALLA CINA
Il rettore all'inaugurazione dell'anno accademico: scambi culturali, borse di studio e il Centro Confucio
Alessandro Capponi

Il rettore dedica all'argomento solo un passaggio: "Particolare attenzione verrà data ai programmi di cooperazione e interscambio scentifico, didattico e culturale con le istituzioni universitarie cinesi". E' l'inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza, e nell'intervento del Magnifico, Renato Guarini, evidentemente non c'è tempo per entrare nel dettaglio. Dopo, sì. E' così che si scopre che "la nuova frontiera", per usare le parole del preside di Studi Orientali, Federico Masini, è proprio quella, la Cina. Non c'è un embargo in mezzo, e non ci sono missioni di Condoleezza Rice: è deciso, quello tra Sapienza e Cina è un ponte che già esiste e che sarà rinforzato. Dal prossimo anno, ecco borse di studio e un centro studi romano con finanziamenti cinesi. Ma non è che l'inizio.
"Il prossimo anno - spiega Masini - si costituirà questo centro Confucio per la diffusione della lingua e della cultura cinesi. Noi metteremo le strutture, loro i finanziamenti". Non è che uno degli "interscambi", come dice Guarini. Prima di altro futuro, però, ecco un po' di presente: "Alla Sapienza, dopo l'inglese e lo spagnolo, c'è il cinese. E' la terza lingua studiata - sostiene, con un tono soddisfatto, Masini - abbiamo 150 matricole ogni anno, un boom inatteso. Si può dire che gli studenti abbiano capito, prima di molti altri, da quale parte va il mondo...". E' così che nel giorno della tradizione, delle stole d'ermellino, si scopre che parte del futuro della Sapienza, va in una direzione esatta: "Nel fondo straordinario dato alla nostra università per i 700 anni - annuncia Masini - abbiamo 135mila euro per borse di studio a studenti cinesi. Si tratta di una cifra già in bilancio, che sarà trasformata in ospitalità per studenti asiatici dal prossimo anno". L'obiettivo di fondo è "intercettare gli studenti cinesi in quei settori per i quali la Sapienza può offrire una formazione d'avanguardia". Eccoli, tra gli altri, i settori: Architettura, Ingegneria, Medicina: facoltà che, guarda caso, hanno già avviato corsi e master destinati proprio a quel Paese. Dalla Cina, come detto, arriveranno studenti meritevoli premiati con borse di studio. "Il problema su operazioni di questo tipo ma in grandi numeri, è l'accoglienza", dice Masini. Ed è talmente evidente che lo stesso Guarini, del discorso, punta l'indice proprio su quest'aspetto, gli alloggi, anche per gli studenti italiani. Guarini: tra i prossimi progetti dell'ateneo, "Tele-Sapienza" e una radio. Ovviamente, la preoccupazione principale è per i finanziamenti: "Consentono a malapena la sopravvivenza". Al suo fianco, Vittorio Bachelet, matricola a Giurisprudenza, che porta il nome del nonno, docente ucciso dalle Brigate Rosse.
Il ragazzo, che alla vigilia ha chiesto il permesso di non usare la cravatta, ha usato toni pacati e concetti forti: "Finché non avremo un fisco serio, ogni aumento delle tasse universitari8e si risolverà in un'ulteriore riduzione del diritto all'accesso all'università dei capaci e meritevoli". Alcune segretarie, l'hanno ascoltato impassibili. Senza conoscere, per loro stessa ammissione, la vita di suo nonno, né la sua morte.