domenica 27 marzo 2005

sani e normali i bambini concepiti in provetta
...e a proposito di staminali embrionali

Corriere della Sera Salute 27.3.05
PEDIATRIA
Figli della provetta, ma sani come gli altri

I bambini concepiti in provetta nascono sani, crescono in modo normale e non sono affatto svantaggiati rispetto agli altri. A rassicurare è uno studio internazionale coordinato dalla Royal Free and University College Medical School di Londra. I controlli medici e i test neuropsicologici effettuati all'età di 5 anni, non hanno messo in luce alcuna differenza tra i bambini per quanto riguarda l'intelligenza, le capacità di ragionamento, il linguaggio, le capacità motorie e altri aspetti dello sviluppo neurologico e comportamentale. Indipendentemente dal paese in cui erano nati.
Che cosa significa
La fecondazione assistita, quale sia la tecnica che viene impiegata, non aumenta il rischio di malattie, malformazioni, deficit cognitivi e di sviluppo nei bambini. All'età di 5 anni non ci sono differenze tra i bimbi concepiti in provetta e quelli concepiti naturalmente.
In pratica
Un dato che può rassicurare chi ha fatto ricorso o intende far ricorso alla fecondazione assistita, e che smentisce i risultati di recenti ricerche che avevano messo in allarme molti aspiranti genitori.
Importante è che i piccoli vengano seguiti normalmente con i dovuti controlli e che non si presti ossessiva attenzione al fatto che sono stati concepiti in provetta.

Corriere della Sera Salute 27.3.05
Staminali embrionali
Una tecnica di laboratorio le rende sicure


Una soluzione che rende improvvisamente tutto più facile. Robert Lanza, mago americano dell’ingegneria dei tessuti della Advanced Cell Technology di Worcester, negli Stati Uniti, è riuscito a mettere a punto una matrice proteica in cui far crescere bene in laboratorio le cellule staminali embrionali. Il lavoro che dimostra il successo di questa strada - dopo sei mesi le cellule mantengono tutta la loro potenzialità di svilupparsi in uno dei 220 tipi di tessuto presenti nel nostro organismo - è stato pubblicato di recente dalla rivista Lancet. La metodica sperimentata da Lanza risolve il problema che si era creato con la scoperta che le linee staminali embrionali esistenti non potrebbero essere destinate all’uso terapeutico nell’uomo.
I fattori di crescita d’origine animale che hanno reso possibile la loro espansione in laboratorio le ha contaminate con virus potenzialmente lesivi per noi. Non solo: la commistione uomo-animale ha fatto anche sì che le cellule ospitino una proteina estranea che, in caso di trapianto, potrebbe scatenare fenomeni di rigetto. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato nel gennaio scorso sulla rivista "Nature Medicine" da ricercatori dell’Università della California e del Salk Institute di La Jolla.