Corriere della Sera Salute 24.4.05
Quando arriva la terribile età dei «no»
Martina, che ha appena compiuto i due anni, è sempre stata una bimba molto ragionevole, per niente bizzosa. Ultimamente ha cominciato a fare capricci incredibili. Ha preso l’abitudine di fare esattamente l’opposto di quello che mamma o papà le chiedono. Il "no" è diventato la sua parola preferita, che spesso usa senza neanche ascoltare ciò che le viene proposto. Il più delle volte ha l’aria di non sapere ciò che vuole, ma insiste comunque per vincere, innervosendosi sempre più se non le si dà retta. Se i genitori non capiscono le sue intenzioni, poi, si butta a terra dimenandosi come un ossessa: un vero attacco isterico. E a questo punto, non importa cosa si faccia per pacificarla, la scenata continua, suscitando in chi le sta intorno impulsi inconfessabili. Ma quali sono i motivi di questo comportamento? Questa svolta "capricciosa" nel modo di fare del bambino è così caratteristica dell’età da aver spinto gli psicologi anglosassoni a coniare l’espressione "i terribili due anni". Il primo motivo del fenomeno è che il piccolo di quest’età comincia (legittimamente) ad avere un fortissimo bisogno d’indipendenza: vuole fare da sé e non seguire sempre le imposizioni dei genitori. Spesso poi, preso da impulsi contraddittori, si irrita proprio perché non riesce a capire lui stesso cosa vuole. Infine, molte volte, cercando di esprimere un bisogno o un desiderio, gli mancano le parole per farlo, così che i genitori non lo capiscono, cosa che lo manda in bestia. Insomma, non sono facili neanche per lui questi "terribili due anni". Quando arrivano, è inopportuno e ingiusto reagire con rabbia. Meglio munirsi di un’immensa pazienza e aspettare l’arrivo dei tre anni.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»