Corriere della Sera 29.4.05
Fornari e il mondo nel cerchio madre-neonato
Silvia Vegetti Finzi.
Nel corso della gravidanza, la madre dialoga inconsciamente con la propria madre e con il feto, allacciando così, come rivelano i sogni, il passato al futuro. Durante il parto vive poi contrastanti emozioni perché nel periodo dilatante si sente aggredita dal figlio, mentre in quello espulsivo avverte impulsi violenti nei suoi confronti. Per bonificare l'area perinatale che sta all'origine dello sviluppo psichico del nuovo nato, il padre assume su di sé la violenza materna. Per poi riversarla sulla società ove trova l'espressione più pregnante nella guerra. In questa dinamica, il nemico non è soltanto una presenza reale ma un bersaglio mentale su cui proiettare vissuti persecutori che diverrebbero altrimenti minacce interne. Negli anni della guerra fredda, Fornari impegna la psicoanalisi anche a curare la follia del mondo. Nel 1967 fonda l'Istituto Italiano di Polemologia. Nel 1980, con il ginecologo Ferruccio Miraglia, organizza presso l'ospedale Buzzi di Milano un progetto di psicoprofilassi del parto, ora proseguito da Marisa Farinet, direttrice della rivista Nascere . Nel 1985 apre con Gustavo Pietropolli Charmet «Il Minotauro», Istituto di analisi dei codici affettivi.
Il programma complessivo di Fornari si basa sulla convinzione che, se riuscissimo a depurare il primo rapporto madre-figlio dalle componenti di distruzione e di angoscia, avremmo ottenuto individui migliori e la pace sociale. Un'utopia radicata in un preciso momento storico ma non certo priva di temi attuali: in primo luogo la convinzione che non è più possibile distruggere il nemico senza coinvolgere l'amico, infine «se il diritto in origine era violenza, proprio per questo si potrebbe pensare che il diritto possa avere le carte in regola per misurarsi con la violenza stessa».
Silvia Vegetti Finzi
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»