La Provincia di Como 9.5.05
L'indagine
A fare paura sono soprattutto cambiamenti e flop: frequenti tra i quarantenni gli attacchi di panico
Manager, 40 anni: vivono con l'angoscia di perdere il successo
Chi è in carriera teme gli insuccessi e i cambiamenti
ROMA Altro che approdo, dopo anni di gavetta, alla tranquillità data da un buon posto di lavoro e un cospicuo conto in banca. I manager e le persone fra 25 e 44 anni, con una punta massima intorno ai 40, sono i più spaventati: a fare paura sono soprattutto cambiamenti e insuccessi. Frequenti, inoltre, gli attacchi di panico. È quanto risulta da un'indagine condotta dal mensile Riza Psicosomatica, in edicola in questi giorni, e basata su un campione di mille persone. I più spaventati, secondo l'indagine, sembrano essere manager e quadri aziendali (26%), seguiti da imprenditori e liberi professionisti (16%). Sono invece una minoranza operai e casalinghe (8%) così come disoccupati e pensionati. Dimostrazione che i detti hanno ragione e i soldi non danno sempre la felicità. A spaventare di più, nella vita di tutti i giorni, sono i cambiamenti (25%) più che la routine (8%), gli insuccessi (22%) e gli imprevisti di varia natura (17%). Fa paura anche essere messi alla prova (14%) così come la competizione continua (9%). Il 31% degli intervistati si è poi dichiarato vittima di attacchi di panico che si manifestano sia al lavoro o a scuola (27%), sia in casa (23%), il lunedì quando si torna in ufficio (26%) come nel week-end (18%). A scatenare l'ansia sembrano essere soprattutto la paura di perdere il lavoro (24%) e quella di avere un figlio (22%), povertà (16%), malattie (13%) ed essere abbandonati dal partner (10%).
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»