Gazzetta del Sud 25.5.05
Gasparri rilancia mettendo nel mirino la legge sull'aborto
Antonella Coppari
ROMA – «Nessuna legge è intoccabile, neppure la 194. Se i referendum sulla procreazione non passeranno, chi ha delle perplessità sulla legge sull'aborto avrà argomenti in più di dibattito». Le parole di Maurizio Gasparri piombano come un macigno nel Palazzo e aprono un caso politico che rischia di rendere ancora più feroce la discussione sulla procreazione. Insorge il comitato per il sì che grida al complotto: questa consultazione è un grimaldello che serve per scardinare altre porte. «Chi ama la vita – riassume la diessina Barbara Pollastrini – difende questa valida normativa, che non solo va sostenuta fino in fondo ma va valorizzata di più». Ma il cerchio non è chiuso: le polemiche non sono sopite anche se pochi nel Palazzo ritengono che il tentativo di rimettere le mani sulla legge sull'interruzione volontaria della gravidanza potrebbe avere un reale successo. Intanto è polemica sulla mancata informazione per il referendum, e proprio per questo, cresce il numero di professori che fanno lo sciopero della fame: ai dieci ricercatori che hanno iniziato lunedì, se ne sono aggiunti ieri un'altra dozzina, fra cui il ginecologo Carlo Flamigni, uno dei pioneri della fecondazione artificiale. A mettere altra benzina sul fuoco, provvede il ministro Buttiglione che attacca gli accademici che si sono schierati per il sì alla consultazione: «Si può essere buoni scienziati e contemporaneamente criminali», avverte. Parole che fanno cadere sulla sua testa una valanga di critiche: «Si può essere buoni politici e approvare leggi crudeli come quella sulla procreazione assistita», dichiara Giovanna Melandri (Ds). Ma le parole più dure le usa il compagno di battaglia Ferrara.
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