mercoledì 25 maggio 2005

la Camera americana approva una legge sulla ricerca sulle staminali

Corsera 25.5.05
Usa, sì alla legge sugli embrioni
Dalla Camera una sfida a Bush
Meno limiti alla ricerca sulle cellule staminali

Il Presidente pronto a mettere il veto: è un errore
Ennio Caretto

WASHINGTON - Nonostante la minaccia di George W. Bush di opporvi il primo veto della sua presidenza, la Camera ha ieri approvato con 238 voti a 194 la legge che estende i pubblici finanziamenti alle ricerche a fini terapeutici sulle cellule staminali di nuovi embrioni. In base a un decreto di Bush del 2001, i finanziamenti erano limitati alle ricerche sulle cellule staminali di circa 78 embrioni custoditi quell’anno nelle cliniche della fertilità. La legge verrà ora messa ai voti anche al Senato, che dovrebbe approvarla sia pure di più stretta misura. Ma se Bush, che ha subito una sconfitta politica - molti repubblicani gli si sono schierati contro - vi opporrà il veto, non entrerà mai in vigore: per superare il veto, il Congresso avrebbe bisogno della maggioranza di due terzi, meta difficilmente raggiungibile. A parere di numerosi scienziati americani, la riforma è necessaria perché gli embrioni del 2001 sono in gran parte inservibili.
Ma a nome dei «neocon» e degli evangelici, il capogruppo repubblicano Tom De Lay, un ferreo alleato di Bush, ha ammonito che la legge Castle-Degette, cosiddetta dai deputati repubblicano e democratico che la hanno proposta, «distruggerebbe esseri viventi, come accade nell’aborto». Bush, prima del voto, era apparso alla Casa Bianca tra 21 bambini nati da embrioni «adottati» da aspiranti genitori nelle cliniche della fertilità, cioè da embrioni destinati a coppie che avevano avuto già figli da essi e non volevano più servirsene. «In America ci sono 81 di questi bambini - ha dichiarato -. Sono la testimonianza che la vita è un dono senza prezzo e che ha un valore ineguagliabile». Bush ha aggiunto che «non esistono embrioni di cui si possa disporre a proprio piacimento» e che «il denaro pubblico non può essere usato contro esseri umani». Il presidente ha auspicato «la rapida scoperta di cure per le più tremende malattie». Prendendo in braccio un neonato per la tv, ha concluso che il passaggio della legge Castle-Degette «incentiverebbe l’ulteriore eliminazione della vita e violerebbe confini invalicabili».
Resta da vedere se il presidente opporrà veramente il veto. Stando alla Casa Bianca, che ha deprecato il voto della Camera, lo farà. In tale caso, l’esito più probabile sarebbe l’ingresso in vigore di una legge alternativa preparata da un altro deputato repubblicano, Christopher Smith. La legge è stata approvata ieri sera dalla Camera con 430 voti a uno: crea una rete di banche del sangue per le ricerche sulle cellule staminali soltanto dei cordoni ombelicali, generosamente finanziate dello Stato. Secondo Tom De Lay, esse equivalgono alle cellule staminali degli embrioni: «Curano oltre 60 malattie» ha dichiarato. Ma la maggioranza degli scienziati lo mette in dubbio: a loro giudizio, le cellule staminali degli embrioni possono produrre tutti i 200 tipi di cellule del corpo dal fegato al pancreas, mentre quelle dei cordoni ombelicali sembrano produrre solo cellule sanguigne.
Da un sondaggio del quotidiano Usa Today e della tv Cnn , la maggioranza degli americani, il 53 contro il 43 per cento, chiede meno restrizioni alla amministrazione. Tra di essi, vi sono l'ex first lady Nancy Reagan, la vedova del presidente Ronald Reagan, che morì di Alzheimer, e l'attore Michael Fox, affetto dal morbo di Parkinson, che hanno testimoniato alla Camera.