Il Messaggero Mercoledì 8 Giugno 2005
VIOLENZE IN FAMIGLIA
Donne che picchiano, un “caso” in Francia
di FRANCESCA PIERANTOZZI
PARIGI A volte le prende anche “lui”. E fa male lo stesso. A portare in prima pagina gli uomini vittime di violenze coniugali c'è voluto in Francia il processo a Marie, 68 anni. Nella grande aula del tribunale di Evreux, alle porte di Parigi, c'era lei sul banco degli imputati, a spiegare il perché dei lividi che ricoprivano le braccia, le gambe e il viso di Pascal, suo marito, 72 anni. A spiegare perché gli vietava di guardare la tv, di leggere, di parlare, a volte anche di mangiare. Il giudice ha ascoltato e ha deciso: Marie è stata condannata a otto mesi di carcere con la condizionale per «violenze». Gli uomini maltrattati restano certo una minoranza nel triste panorama delle violenze coniugali, che in Francia vede sei donne morire ogni mese in seguito alle percosse e alle sevizie dei loro sposi. Sono una minoranza, il 10, forse il 15 per cento, ma esistono, soffrono. E si nascondono. Per questo le cifre sono approssimative e non ci sono studi statistici. Non a caso il primo libro pubblicato in Francia sull'argomento, uscito nel 2001, si intitolava «L'uomo maltrattato, un tabù nel cuore del tabù»: quando è il maschio a subire, è ancora più difficile da spiegare. L'autrice, Sophie Torrent, ricercatrice in scienze sociali, aveva deciso di raccogliere testimonianze di uomini “abusati”, il giorno in cui aveva visto un suo collega trascinato per i capelli dalla consorte giù per le scale. Lui si era rivolto ad un'assistente sociale, che non gli aveva creduto. Oggi un secondo libro arriva a far luce sull'argomento. Si intitola «Femmes sous emprises», (donne fuori controllo) ed è firmato da Marie-France Hirigoyen, psichiatra. «Le dinamiche sono simili, indipendente dal sesso - dice la Hirigoyen -. Anche se spesso le donne che picchiano hanno personalità piuttosto instabili, immature, e ricorrono più volentieri alla violenza psicologica che a quella psichica».
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»