mercoledì 8 giugno 2005

si inizia fin da bambini

Repubblica.it 8.0.05
Le anticipazioni della relazione annuale del Parlamento
sulle tossicodipendenze: ragazzini "insospettabili"
Droga, il primo spinello a 11 anni
a 15 il consumo non è occasionale
Disposti a debiti, spaccio e prostituzione per sballare
Tra i giovani aumenta anche l'uso di cocaina e anfetamine

ROMA - Figli unici, possibilmente appartenenti a famiglia borghese, ma soprattutto con genitori in carriera. In una parola, bambini e ragazzi soli, con madre e padre spesso fuori casa (magari separati) che non si accorgono degli interessi impropri dei loro figli.
Si tratta, comunque, di ragazzini al di sopra di ogni sospetto, che vanno bene a scuola e giocano al calcio. Mentre le ragazzine sono tutte acqua e sapone. Questa la cornice familiare dei consumatore baby di sostanze stupefacenti, una categoria purtroppo in forte crescita.
Il primo contatto con la droga - anticipa la relazione annuale al parlamento sulle tossicodipendenze del 2005 della Presidenza del Consiglio - avviene ormai già ad 11 anni. L'età media degli assuntori di droghe si è notevolmente abbassata in cinque anni: dai 25-34 anni del 1999 ai 15-19 del 2004. E per comprarsi la dose, maschi e femmine non evitano comportamenti illeciti come lo spaccio, la prostituzione, l'accumulo di forti debiti con gli spacciatori.
Ecco alcuni dati sul consumo di droghe secondo la relazione della Presidenza del Consiglio (che sarà presentata a fine mese) e dal rapporto sul fenomeno della Federserd (Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze) resi noti oggi.
Addio al classico spinello - Lo spinello,quello che conteneva una piccolissima dose di sostanze, è sparito. Adesso, nei prodotti che vengono sequestrati, la percentuale ha raggiunto anche il 15-16%. Per gli operatori dei Sert lo spinello è accettato socialmente e questo è un errore perchè oltre ad essere nocivo sulla salute può creare dipendenza.
Calano i prezzi - Mercato più "conveniente" e quindi più accessibile ai più piccoli. Una dose di eroina costa 5 euro, una di cocaina 50, una pillola di ecstasy 5-10.
Sballo breve, i genitori non se ne accorgono - Le sostanze sono sempre più indefinite, gli spacciatori modificano in laboratorio in continuazione il mix. E con l'alcol gli effetti sono potenziati, anche nel tempo. Lo sballo dura in media due ore e, almeno nel primo periodo, non lascia segni visibili.
Scompare la siringa - La siringa non ha più attrattiva, ora l'eroina e la cocaina si fumano.
Adulti, aumentano gli insospettabili - Sale il numero di persone, 35-40 anni, che conducono una vita equilibrata ma che assumono uno o due volte la settimana la droga.
Non ci si droga più in gruppo - Un soggetto su tre che si droga lo fa in solitudine. Seguono i locali pubblici, la discoteca, per strada o in giardino, lo stadio. Drogarsi è sempre più un evento solitario, ha perso il fascino di effeto socializzante dei decenni passati.
Hashish e marijuana le più usate - Un'indagine del Cnr (Espad Italia 2003) ha rilevato che fra i giovani le sostanze più usate sono l'hashish e la marijuana, sia tra i maschi (32,7%) che tra le femmine (22,9%). Segue la cocaina.
Attive linee di credito - Debiti fino a duemila euro per comprarsi la droga. Sonno l'anticamera della prostituzione soprattutto per le ragazze che, di fronte alla minaccia di avvertire i genitori, acconsente a proposte indecenti magari offerte direttamente dagli spacciatori.
Le altre tendenze - Si sta diffondendo il trucco dell'urina falsa che prevede il ricorso di una provetta di urine di un amico che non si droga, nascosta o in vagina o nell'inguine, che scalda il contenuto. Al momento della richiesta di analisi, il tossicodipendente mette l'urina falsa nel contenitore e così trucca i risultati. C'è poi il trucco dello shampoo alla cocaina (lo spacciatore per usufruire dei benefici di legge si lava i capelli con la sostanza così da risultare anche un assuntore) e la 'catata' (in napoletano, capocciata) che sarebbe l'assunzione di una miscela di cocaina e bicarbonato da una bottiglia.

Panorama.it 8.6.05
Spinelli ai più giovani: "Sono come il ciuccio"

Dati allarmanti nella relazione del governo sulle dipendenze da droghe in età sempre più precoce (fino a 11 anni). Ma per gli esperti nessuna sorpresa: sono "una sorta di cuccio o di seno materno surrogato, che offre una gratificazione immediata". E tra gli adolescenti c'è chi si prostituisce per la dose, che costa sempre meno...

"Lo spinello? Una sorta di cuccio o di seno materno surrogato, che offre una gratificazione immediata".
Non è sorpresa la psicologa dell'età evolutiva Anna Oliverio Ferraris, riguardo l'allarmante fenomeno sociale delle dipendenze dalle droghe in età sempre più precoce (fino a 11 anni), che emerge in modo netto dalla relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze del 2005, messa a punto dalla Presidenza del Consiglio.
Secondo l'esperta "c'era da aspettarselo", perchè sono molti i fattori che concorrono alla generalizzata anticipazione della pubertà a cui la nostra società sta assistendo. "Ciò che fino a qualche anno - spiega Oliverio Ferraris - fa riguardava gli adolescenti di 12-13 anni, oggi tocca gli 8-9 anni e le ragioni sono diverse.
In primis i giovanissimi sono sottoposti a modelli di comportamento per adulti, a cominciare dai reality show, per arrivare alle telenovelas, che diventano veri e propri copioni, ma anche l'abbigliamento ricalca i modelli per gli adulti".
E poichè nell'età evolutiva si tende ad apprendere per imitazione, ecco che occorre provare di tutto per spirito d'avventura, per moda, per seguire il gruppo.
Ma come nascono le dipendenze dalle droghe?
"Sono il risultato di una società consumistica - risponde la psicologa - e non riguardano solo le droghe, ma anche lo shopping o i videogames", dove il principio è lo stesso: la ricerca di gratificazioni immediate.
I bambini piccoli sono del tutto dipendenti dai genitori (per nutrirsi o vestirsi), ed è giusto che lo siano, ma si tratta di dipendenze che fanno crescere.
"Le dipendenze che invece non fanno crescere, come quella per la televisione - sottolinea l'esperta - abituano i bambini a vivere emozioni indotte dall'esterno secondo tempi artificiali, mentre la vita ha bisogno di tempi più lenti per questo arriva la noia che deve essere bandita con sollecitazioni e stimolazioni continue e rapidissime, in un contesto di modelli che non appartengono all'infanzia".