una segnalazione di Paolo Izzo
ilGiornale.it
Il «non riconciliato» Bellocchio protagonista alla Mostra di Pesaro
Cinzia Romani
Roma. Come una signora matura e ben conservata, la 41ª edizione della Mostra internazionale del Nuovo cinema di Pesaro (25 giugno – 3 luglio) non rinnega i propri scapigliati trascorsi, ma li rammemora con forza. Così quest'anno palpiti e premi andranno, nel quadro di un Evento Speciale, all'icona per eccellenza di ogni ribellismo giovanile, a quel Marco Bellocchio da Piacenza che, stavolta, sarà giubilato come soltanto agli artisti scomparsi si conviene.
Al regista di Buongiorno, notte, infatti, gli organizzatori della Mostra conferiranno la cittadinanza onoraria di Pesaro, la sera del 2 luglio. Senza contare che del cineasta in rivolta permanente (sedabile per intervalli nel quieto borgo etrusco di Barbarano Romano, dove l'enfant terribile possiede una casa) sarà proposta una retrospettiva-lampo. Con particolare focus sul rapporto tra Bellocchio e il suo cinementore (all'epoca, si disse «plagiatore») Massimo Fagioli, nel '68 promotore della Nuova Psichiatria. Da Il diavolo in corpo (1986) a Il sogno delle farfalle (1994), pellicole costruite su ispirazione del Fagioli-pensiero, molto in voga quasi quarant'anni fa. «Sono tutt'altro che riconciliato: resto un ribelle che sceglie una lotta senza spargimento di sangue» conferma Bellocchio, già portavoce del discutibile Fagioli.
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