mercoledì 22 giugno 2005

violenze contro le donne

La Stampa 22 Giugno 2005
LA DENUNCIA DI TELEFONO ROSA
«Spesso le vittime sono mogli e fidanzate
E gli stupratori sono quasi sempre recidivi»


ROMA. Da diciotto anni, l’associazione Telefono Rosa accoglie migliaia di donne che cercano aiuto, appoggio legale o anche solo una parola di conforto. Sono 7500 telefonate all’anno. «E una cosa la possiamo dire: in Italia la violenza di carattere sessuale è in deciso aumento», sostiene Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente dell’associazione. «Sia dentro le mura di casa, sia fuori. Con una differenza: le donne sposate o fidanzate denunciano con più convinzione lo stupro. Quelle violentate all’esterno hanno più remore. Sentiamo troppo spesso di donne che vengono da noi disperate, psicologicamente distrutte, senza aver trovato il coraggio di parlarne in famiglia, e tantomeno con la polizia. A volte, arrivano dopo che sono passati anni dai fatti».
Che il fenomeno delle violenze sia in crescita, lo dicono anche i numeri ufficiali. Sembrerebbe però una particolarità del Centro-Nord. Vi risulta?
«Non tanto. Anzi. Diciamo che, forse, al Sud sono ancora oggi meno disponibili a denunciare le violenze. Spesso sono le famiglie che non vogliono andare al processo. Non se la sentono di portare in piazza lo stupro. E’ un fenomeno culturale da non sottovalutare».
Si dice: merito anche della nuova legge.
«Bah, la legge andrebbe ripensata: abbiamo scoperto che il 75% dei condannati per stupro, appena uscito dal carcere lo rifà. Evidentemente durante la detenzione non si lavora per il loro recupero. Costa troppo».
E ora si parla soltanto degli stranieri. Secondo Telefono Rosa, quanto incidono nella crescita delle violenze in Italia?
«Guardi, ho qui davanti le schede relative a questo primo trimestre 2005. Su 260 casi che riguardano donne italiane, sommando stupri e molestie, gli episodi con immigrati sono circa un 10 per cento: cinque denunce di stupro e 16 di molestia. Significa che, negli altri 239 casi, i protagonisti sono uomini italiani. Su altri 40 casi con donne straniere, ci sono soltanto due stupri e una molestia a opera di immigrati; i restanti 37 casi riguardano italiani. Mi sembrano dati che parlano chiaro. Andiamoci piano a dare contro gli stranieri. Gli ultimi casi ci dicono piuttosto sullo spirito del branco, che colpisce indifferentemente adolescenti italiani e non. Lo straniero, quando è solo, al limite, può essere più molesto di un coetaneo italiano».
Le vostre ricerche dicono che, nel 27% dei casi, la violenza è senza motivo.
«Sì, è l’aspetto che più mi colpisce. I giovani cercano l’affermazione del proprio io nella prepotenza fisica e verbale. Ma qui il discorso è lungo...».