mercoledì 15 giugno 2005

su filosofia, politica, antipsichiatria
il fallimento totale di Foucault

Corriere della Sera 15.6.05
GIANNI VATTIMO
«La sinistra ormai lo ha scaricato»

Foucault? «Ha perso fascino. Ci sono persone che l’hanno studiato e ora ne parlano malissimo», racconta Gianni Vattimo. «In Italia, solo Pier Aldo Rovatti continua a seguirlo. I suoi studi su follia, carceri, sessualità, psichiatria sembravano grandi idee, ma...» Nulla da salvare? «Da conservare è l’idea che l'etica non sia un modello universale, ma frutto di possibili modelli diversi che reggono sul piano sociale. Insomma, degli epistemi. Intollerabile è il residuo strutturalista che c’è in Foucault. Come Sartre, è un cartesiano che non ha capito l’ermeneutica». Ci sono poi gli abbagli. «Gli ho sempre rimproverato di aver difeso la visione khomeinista: ma lui diceva che quella era una rivoluzione autoctona, ed accettava anche le repressioni. Il suo maoismo, poi, resta datato all’epoca. Ora la sinistra non se lo fila più - conclude Vattimo - perché il suo metodo di studio delle culture era schematico. Le sue analisi funzionavano perché avevano una ricaduta politica. Le sue tesi sull’antipsichiatria non interessano più e alla repressione manicomiale non si è stati in grado di sostituire nulla».