giovedì 15 gennaio 2004

a Lecce:
una mostra fotografica sulla cultura indiana

La Repubblica 15.1.04 cronaca di Bari
LA MOSTRA
Suggestioni indiane fra dei, santi e adepti
Inaugurata a Lecce "Kumbha Mela" un viaggio fotografico nelle feste indù
di TITTI TUMMINO


Le antiche suggestioni dell´India e dei suoi rituali sacri raccontati attraverso cento fotografie. È stata inaugurata ieri al convento dei Teatini di Lecce, la mostra "Kumbha Mela: dei, santi, uomini a convegno nella più grande festa hindù", dedicata alla celebrazione del mito della lotta fra i demoni e gli dei per la conquista del nettare dell´immortalità. Le foto sono opera di Rosa Maria Cimino, docente di archeologia e storia dell´arte indiana all´Ateneo salentino, ma anche profonda conoscitrice del Paese asiatico per avervi a lungo soggiornato. Al vernissage ha presenziato l´ambasciatore indiano in Italia, Himachal Som, accompagnato dal rettore, Oronzo Limone, dal preside della facoltà dei Beni culturali, Marcello Guaitoli e dal direttore del Dipartimento di arti e storia, Benedetto Vetere. La mostra, organizzata dall´Istituto italiano per l´Africa e l´Oriente di Roma insieme con la facoltà salentina e all´assessorato comunale alla Cultura, rimarrà allestita fino al 29 febbraio (visite tutti i giorni, 10-13 e 16,30-19).
Le cento foto che compongono l´esposizione sono state scattate da Rosa Maria Cimino nel corso di tre festività indiane alle quali ha partecipato: due ad Allahabad (1989 e 1995) e una ad Haridvar (1999). Il Kumbha Mela si tiene ogni dodici anni proprio in questo periodo, in una delle quattro città sante e richiama milioni di fedeli - nei giorni più sacri si arriva anche a un flusso di trenta milioni di persone - provenienti da tutte le regioni dell´India. Grazie a una fortunata congiunzione astrale e alle acque purificatrici del Gange e della Yamuna che scorrono ad Allahabad e ad Haridvar, o di altri fiumi sacri per le città di Nasik e Ujjain, i pellegrini "lavano" i loro peccati, accorciando così il tempo delle loro vite future. Ogni comunità religiosa, ma anche singoli maestri, costruiscono il proprio ashram (monastero) per ospitare gli adepti o farne di nuovi: tutti possono dormire e mangiare gratis ovunque.
Lo spettacolo di questa massa umana variopinta è superbo, come anche estremamente interessante è il contatto con i numerosissimi maestri, veri centri di attrazione per l´aspetto bizzarro e i comportamenti spesso stravaganti: i naga, considerati i più santi, alle processioni sacre si presentano completamente nudi; i sadhu, che scelgono come pratica spirituale di stare sempre in piedi, si appoggiano su altalene per dormire e riposare; altri ancora assumono l´aspetto e il comportamento di scimmie; maestri molto venerati fanno apparire oggetti dal nulla, mentre altri materializzano altrove se stessi. Personaggi, colori e suggestioni che rivivono nelle foto della Cimino, al di là dell´astruso e spesso difficile simbolismo. In occasione della mostra, che approda a Lecce dopo varie tappe nelle principali città d´Italia, è stato organizzato un ricco cartellone di eventi, spettacoli di danze indiane e conferenze sull´induismo.