domenica 18 aprile 2004

psicoanalisi? molto meglio la "psicoaromaterapia"

Il Mattino 18.4.04
Questione di naso Un profumo ti cambia la vita
di SANTA DI SALVO


Due gocce dietro l’orecchio, sui polsi, sulle caviglie. Nella nostra società preventivamente deodorata, il profumo è un rito personalissimo. Anzi lo era. La rivoluzione degli odori è cominciata da tempo e sta invadendo tutti i luoghi della vita pubblica e privata, un eroico furore aromatico che rimette al centro della nostra esistenza il senso più antico e in apparenza meno frequentato. È la rivincita del naso e dei suoi poteri immaginifici, quasi un ritorno alle epoche in cui ci si riconosceva e ci si identificava socialmente soprattutto attraverso le narici. Le sperimentazioni in corso sono davvero affascinanti, perchè partono dall’assunto (ovvio sì ma neanche tanto) che gli odori sono un linguaggio potentemente evocativo, visto che le nostre prime sensazioni nel grembo materno sono legate appunto a questo senso. Perciò gli odori possono farci sentire meglio o peggio, felici o depressi. E hanno su di noi un potere che neanche sappiamo riconoscere.
Un semplice esperimento condotto in uno studio dentistico ha dimostrato che le sedie cosparse di androsterone, sostanza che caratterizza il feromone maschile, sono state preferite dalle donne e accuratamente evitate dagli uomini. All’università di Milano si studiano, sui tracciati elettro-encefalografici, le variazioni delle onde cerebrali generate da profumi diversi. È a partire da queste ricerche che oggi si stanno sperimentando siti web profumati, come il dispositivo chiamato ISmell, che trasformerà le informazioni digitali in odori e li immetterà in pagine profumate i cui file olfattivi verranno scaricati sui computer con una procedura detta «ScentStream». I tecnici californiani che vi stanno lavorando parlano di una nuova industria e di una nuova forma d’arte.E sono già in corso proiezioni di film «aromatici», spettacoli teatrali come quelli tenutisi a Parigi in occasione di «Odorama», la rassegna multimediale organizzata dalla Fondazione Cartier, in cui danzatori «vestiti» di diversi aromi interagivano con gli spettatori per regalare loro emozioni diverse. Del resto, è ormai prassi comune «aromatizzare» luoghi pubblici come alcuni ambienti museali, i cinema, le hall degli alberghi di tendenza. A Roma l’Hotel Barocco sperimenta agrumi e lavande naturali nei suoi vari locali, create appositamente dal maestro profumiere Dubranà. Agli ospiti viene presentato addirittura il menu delle fragranze che possono essere diffuse a scelta nelle stanze. E ancora a Padova, in occasione del recente Salone dell’ambiente, l’azienda Gentilinidue ha realizzato con gli architetti Sergio Los e Natasha Pulitzer l’ufficio multisensoriale, dove giocano un ruolo fondamentale la cromoterapia e gli odori. Un sistema chiamato «Solid Fragrance Release» modula nel tempo il rilascio di sostanze. L’olfatto, stimolato dal profumo, diventa una specie di interruttore per gli altri sensi. Risultato: prestazioni migliori in creatività e in impegno.
Insomma, l’olfatto è diventato oggetto di business. Infatti si moltiplicano corsi e master universitari per chimici e «annusatori», mentre la psicoaromaterapia diventa una componente più complessa della scienza degli odori. Naturalmente, marcia ancora a fianco di queste nuove professioni quella classica di profumiere, con corsi old style che si tengono a Grasse, capitale mondiale dei profumi. E si spera che riesca ancora a lungo a convivere con le nuove tecnologie del «naso elettronico» inventato dall’università di Pisa, la macchina che analizza gli odori con dei sensori e serve anche a smascherare le frodi alimentari. Oggi un «naso» umano che valuta i cibi o sa creare nuove fragranze (una rarità di natura, professionisti strapagati dalle multinazionali cosmetiche) può specializzarsi con master di analisi sensoriale e con brevetti internazionali (all’Ispica di Parigi o all’Istituto Hassan al Cairo).E l’odore del corpo? Che sia un afrodisiaco è ormai accertato, e viceversa: attrazione e repulsione sono stati d’animo fortemente condizionati dal naso. Ma oltre ai feromoni, gli ormoni esterni al corpo che guidano accoppiamenti di uomini e animali, è molto meno noto l’effetto che hanno alcuni odori su chi ci sta vicino. A Chicago il neurologo Alan Hirsch ha scoperto che in una stanza chiusa un individuo che odora di lavanda attrae di più che un’altro inodore. E che - incredibile a dirsi - «indossare» alcune miscele di aromi e di spezie non solo ci rende più seducenti ma ci fa apparire più magri.A riprova del rinnovato interesse per gli odori, è copiosa la recente bibliografia sulla materia. Imperdibile il saggio dell’antropologa Annick Le Guérer I poteri dell’odore (Bollati Boringhieri); densi di informazioni quelli dello psicologo sperimentale Pietr Vroon Il seduttore segreto. Psicologia dell’olfatto (Editori Riuniti) e di Alessandro Gusman Antropologia dell’olfatto (Laterza). È ormai un classico Le officine dei sensi di Piero Camporesi (Garzanti).