Galileo 15.7.04
LIBRI
L'uomo che vide lontano
James Gleick
Isaac Newton
Codice Edizioni, 2004
pp.202, euro 19,00
Trovò la legge di gravità universale. L'unica necessaria e sufficiente a spiegare perché una mela cade al suolo e perché la luna orbita intorno alla terra, e la terra e gli altri pianeti danzano intorno al sole. Comprese il significato di forza, di moto, di spazio e tempo. Indagò le proprietà della luce e dell'ottica. Insaziabile di conoscenza, di trovare risposte per poi porsi nuove domande. Isaac Newton disse di aver visto lontano, stando sulle spalle dei giganti. "Uno gnomo che sta sulle spalle di un gigante può vedere più lontano del gigante stesso". Ma non era vero. Ribaltò la visione del mondo dei giganti, mise al bando una volta per sempre i concetti aristotelici di moto ed essenza dei corpi e gettò le basi della moderna fisica. James Gleick, uno dei più grandi divulgatori scientifici di oggi, già autore di libri come "Genio. La vita e la scienza di Richard Feynman"e "Caos" che lo hanno reso celebre, ripercorre la vita di Isaac Newton in una mirabile biografia, in cui riesce a dipingere non solo i tratti del genio matematico che fu, ma anche dell'essere umano, con le sue contraddizioni e le sue ossessioni. Ne inquadra la personalità, nel mondo e nel tempo in cui Newton si trovò a vivere. Un mondo ancora permeato di oscurità, esoterismo e magia, in cui le leggi della natura sono subordinate alle leggi di un Dio motore primo di ogni cosa. Ne deriva l'immagine di uno scienziato al contempo profondamente immerso nel mondo alchemico e artigianale della fisica, eppure capace di trascenderlo radicalmente.
Dalla sua nascita nel 1642, l'anno in cui morì Galileo Galilei, in un paese di campagna del Lincolnshire a sud dell'Inghilterra, Gleick segue Newton passo dopo passo, fino alla sua morte, all'età di 84 anni, e va oltre, nel mito che è seguito al suo passaggio. Solitario per natura, condusse una vita senza genitori, amici o amanti, diviso tra scienza e alchimia, tra religione ed eresia. Si tuffò presto a capofitto nello studio. Leggeva voracemente, mosso dalla curiosità e avido di conoscenza. Trascriveva quanto leggeva in quaderni o taccuini, da cui sono tratte diverse citazioni nel libro, e faceva tutto ciò per se stesso. Rifuggiva la notorietà e la visibilità, preferendo tenere nascosto quello che la sua intuizione e i suoi calcoli matematici gli permettevano di comprendere. Pubblicò pochissimo dei suoi risultati scientifici, perché il mondo prenewtoniano a cui Newton apparteneva, era fatto di segreti e di silenzi.
La biografia di Gleick è appassionante, perché è anche un viaggio nella mente del suo protagonista. La scrittura è coinvolgente. Così, man mano che le idee si fanno strada in Newton, il lettore incespica con lui, ha l'impressione di vederlo mentre compie i suoi esperimenti rubando ore al sonno e ai pasti, mentre la sua mente febbrile non si dà tregua, alla ricerca delle leggi del mondo. È facile che chi legge prenda parte emotivamente alle controversie scientifiche, scatenate nelle liti epistolari tra Newton e lo scienziato Robert Hooke, sulla natura della luce e dei colori.
Con la pubblicazione nel 1687 dei suoi "Philosophiae Naturalis Principia Matematica", Newton scardinò violentemente l'immagine statica del mondo. Era arrivato alla gravitazione universale, alla sua legge del quadrato inverso della distanza. Gli oggetti cadono verso la terra allo stesso modo con cui la luna cade verso la terra. Secondo una linea retta nel primo caso e secondo una linea retta continuamente deflessa nel secondo,ovvero un'orbita a forma di ellisse. Parlò di azione e reazione, enunciò il principio di inerzia, intuì l'azione a distanza dei corpi, la natura del vuoto. Preannunciava un sistema del mondo e lo fece senza mai separare veramente materia e Dio, realizzando al contempo che l'universo non era una macchina perfetta, che dall'interazione di più corpi si generavano sistemi caotici. Per alcuni storici Newton è stato il punto conclusivo della rivoluzione scientifica, avviata da Copernico, Keplero e Galilei. Di certo è stato un punto di svolta nello sviluppo della cultura umana, al punto che, quando nel XX secolo arrivò Einstein, la fisica newtoniana venne corroborata ed estesa, ma non scalzata via.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
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