giovedì 9 settembre 2004

Cina

Tg.com 7/9/2004
Cina: ergastolo per il cyberporno.
Carcere a vita per i produttori hard

A mali estermi, estemi rimedi. Così i vertici di Pechino devono aver pensato quando hanno deciso di intensificare la battaglia contro la pornografia in Rete ipotizzando l'ergastolo per i distributori e i produttori di materiale a luci rosse. Per ora si tratta solo di minacce, ma nel testo del provvedimento si legge: "A seconda della gravità dei casi, le sentenze vanno dal vivere sotto sorveglianza forzata, alla detenzione, dall'arresto da parte della polizia a vari periodi di carcerazione fino al carcere a vita".Preoccupata che il facile accesso a materiale pornografico possa avere un cattivo effetto sui giovani e sulla società, la Cina in realtà ha già avviato la sua crociata contro il cyberporno da diversi mesi. Durante l'ultimo giro di vite, a luglio, le autorità di Pechino hanno chiuso centinaia di siti Web e hanno arrestato oltre trecento persone.<>Le pene ora sono state però inasprite e l'ergastolo per chi diffonde contenuti osè ormai è una possibilità concreta. "Un sito pornografico che sia stato cliccato più di 250mila volte -sostentgono le autorità di Pechino- sarà considerato un caso molto grave che potrebbe costare molto caro ai suoi produttori ". Trema il porno cinese: la censura dell'hard a Pechino porta diritti in cella, per sempre.