mercoledì 5 gennaio 2005

forse D'Alema e la direzione dei ds non riusciranno a rimettere sotto il proprio controllo l'Unità

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«Unità»: congelata la direzione, si riparte dal rilancio
Furio Colombo incontra Marialina Marcucci. Che apre al confronto sul piano bocciato dal cda
MI. B.


ROMA . La precipitazione non c'è stata. Anzi, le manovre in corso all'Unità per un ricambio al vertice del quotidiano, dopo il colloquio di ieri tra la direzione e la presidente del consiglio d'amministrazione della Nuova iniziativa editoriale hanno subito un rallentamento. Prima Furio Colombo, poi Antonio Padellaro, nel pomeriggio si sono visti a quattr'occhi con Marialina Marcucci. Un incontro separato che ha meravigliato la redazione e fatto ipotizzare soluzioni diverse per il direttore e il condirettore: messo in uscita il primo (tra le destinazioni possibili, l'Authority per le comunicazioni), il secondo potrebbe restare al quotidiano con un ruolo di primo piano. Anzi, c'è chi ipotizza che se Paolo Franchi (candidato numero uno alla successione) dovesse rinunciare all'offerta di dirigere l'Unità per rimanere al Corriere della Sera diretto da Paolo Mieli (e dove Franchi ora firma una rubrica in prima pagina, il Diario ulivista), lo stesso Padellaro potrebbe prendere il testimone alla guida della testata fondata da Antonio Gramsci. Tra le altre candidature circolate in questi giorni, quella di Lucia Annunziata, che però ha posto condizioni di diverso tipo e vorrebbe anche evitare di apparire come la «normalizzatrice» spedita dai vertici della Quercia (in particolare dal presidente Massimo D'Alema).
Ma, appunto, la questione di una nuova direzione risulta per il momento congelata. «Saremo noi a decidere quando andare via», ha anzi assicurato ieri pomeriggio Padellaro. Dopo che il cda, subito prima di Natale, ha bocciato il piano di rilancio presentato da i direttori, ieri la presidente Marcucci ha fatto un passo indietro. Sostenendo che quel piano potrà essere una base di discussione. Quel che chiedevano anche i giornalisti che l'altro ieri si sono riuniti in assemblea e hanno dato mandato al cdr di indire lo stato di agitazione in attesa dell'apertura di un confronto. «I redattori dell'Unità giudicano negativamente ogni manovra dilatoria da parte dell'azienda perché pregiudica le possibilità del rilancio del giornale», era scritto nel comunicato uscito sull'edizione di ieri. E ancora: «Abbiamo bisogno di certezze, non di rinvii».
Ieri, il comitato di redazione ha visto Colombo e Padellaro reduci dal summit con Marialina Marcucci. I due hanno spiegato che di nuovi direttori nel loro colloquio non si è parlato ma che, appunto, si ripartirà dal piano per rilanciare il quotidiano che negli ultimi mesi ha subito un calo delle vendite: da lì sarà elaborato un documento da presentare alla redazione. Dal canto suo, la presidente del cda non ha però ritenuto di convocare a sua volta il comitato di redazione. E per il momento resta lo stato di agitazione.
In ogni caso la proprietà ha deciso di calibrare meglio le prossime mosse valutando con maggiore cautela tempi e modi del licenziamento di Furio Colombo, da sempre mal digerito ai piani alti del Botteghino e ultimamente messo in discussione anche dalla proprietà che lo aveva invece difeso in precedenti occasioni di attrito con la Quercia.