mercoledì 5 gennaio 2005

Liberazione 31.12.04
Lettere
Non basta la solidarietà, allora...
da Lamberto Vaghetti, via e-mail


Caro direttore, ho letto la lettera di Alessandro Gigli (giovedì 30 dicembre), che, giustamente, denuncia l'ipocrisia di coloro che in questi giorni, di fronte alla catastrofe umana che lo tsunami ha provocato, mostrano il volto perbenista di chi fa l'elemosina ai poveri. Sono d'accordo con lui. Allora, cosa aspettiamo a proporre non più l'elemosina ma una reale possibilità di sviluppo dei paesi sottosviluppati? Come? È semplice: proporre che il futuro (speriamo) governo del centro-sinistra stanzi una cifra consistente, ad esempio l'1% del Pil, da investire in opere che pongano le basi di un futuro sviluppo di quei paesi. Da troppo tempo la politica è al servizio dell'economia. Perché non provare a rovesciare questo paradigma?