lunedì 17 gennaio 2005

progetto di riforma delle superiori
e c'è ancora Freud nei licei

Il Messaggero 17.1.05
LICEO CLASSICO, ORE 8: LEZIONE DI DIALETTO LA NUOVA SCUOLA
Tra le novità l'introduzione dell'analisi matematica e la lettura di Freud e Marx
di Anna Maria Sersale


Dal ministero sonousciti i primi documenti sugli "Obbiettivi specifici dell'apprendimcnto", gli Osa, che saranno l'anima della riforma. Malgrado i mille proclami all'essenzialità dei saperi, la prima impressione è di una «moltiplicazione» delle conoscenze un po' in tutte le direzioni. Tabelle orarie e contenuti saranno materia di acceso dibattito. Da loro dipende il peso delle diverse materie e la definizione delle priorità alle quali dovrà fare riferimento la scuola del futuro. I programmi dovranno anche delineareil nuovo profilo dello studente e quali com petenze dovra avere per il mondo del lavoro, ammesso che il rapporto scuola-imprese abbia funzionato.
I licei saranno otto. Di cui cinque senza indirizzo: Classico, Scientifico, Linguistico, Musicale e coreutico, delle Scienze umane. E tre con degli indirizzi specialistici. Artistico per arti figurative, architettura, design audiovisivo-multimediale, scenografia; Economico, aziendale o istituzionale; Tecnologico, meccanico, elettronico, informatico, chimico biochimico, moda, agrario, costruzioni. Al momento i programmi usciti, Osa, riguardano il Classico e il Tecnologico.
Una delle novità che colpiscono è il dialetto che entra a scuola. L'Italia al tempo di Internet contrasta la globalizzazione tornano alle radici linguistiche che hanno caratterizzato la nostra storia. Al Classico per esempio, al secondo biennio si pensa di introdurre «Lessico dialettale», accanto allo studio per sviluppare "capacità di analisi", accanto «all'architettura logica del testo» ci saranno gli idiomi dei nostri nonni, che rischiavano di sparire. Tra gli obiettivi di apprendimento le strutture linguistiche hanno un ruolo centrale. La «lingua nel processo comunicativo» ma soprattutto la capacità di costituire un testo in modo logico. «unità, completezza, cocienza e coesione». In classe i ragazzi dovranno imparare anche «l'organizzazione di discorsi orali» e le «differenze tra idiversi tipi di testo: comuni, specialistici e letterari». Dunque, grande attenzione ad innalzare i livelli linguistici dei ragazzi, che, sulla base delle rilevazioni annuali svolte dall'Ocse, si classificano agli ultimi posti in Europa per le capacità di comprensione e di espressione. Attenzione anche al ragionamento logico con l'introduzione di «analisi matematica», prerogativa del liceo scientifico.
Altra novità è l'apertura alla psicanalisi, che al Classico si affianca alla filosofia Nell'elenco delle letture consigliate, accanto all'Organon di Socrate, all'Apologia di Socrate scritta da Platone o all'Introduzione della metafisica di Heidegger, spunta L'interpretazione dei sogni di Freud. E spunta uno dei testi sacri del Sessantotto: il Manifesto del partito comunista di Karl Marx. Letture consigliate, si dirà, ma pur sempre inserite negli "Obiettivi specifici di apprendimento". Quanto alla storia, tema delicato che suscita zuffe politiche ricorrenti, i nuovi programmi promettono di arrivare almeno fino al '48. Dopo la seconda rivoluzione industriale, l'Italia giolittiana, il mondo spartito dalle ideologie del Novecento (tra liberal-democrazia, fascismo, nazionalsocialismo, comunismo), la grande guerra, la crisi, la nascita dei regimi totalitari, la seconda guerra mondiale, fino alla guerra fredda e alla costituzione dell'Italia repubblicana, arrivando all'unione europea e alla dichiarazione dei diritti dell'uomo.
Le novità principali per il nascente liceo Tecnologico saranno l'introduzione della filosofia, della musica e soprattutto lo studio della lingua latina e del mondo classico nel primo biennio, quest'ultimo da «distribuire su italiano, storia, filosofia», con la finalità di «far conoscere agli studenti le radici classiche della cultura europea». Di contro, il Tecnologico indebolirà materie fortemente professionalizzanti che caratterizzano gli attuali indirizzi degli Istituti tecnici. Confindustria e ordini professionali non sono d'accordo.