Repubblica 16.1.05
La proposta di Bertinotti accolta con favore da molti alleati
L'intenzione è quella di creare un laboratorio di proposte radicali
Spunta l'idea di una fondazione
ROMA - Una fondazione per dare forma e voce alla componente di sinistra della Gad. È questa l'idea lanciata al termine di una giornata di lavori del convegno "Fuoriprogramma", organizzato dalla rivista Aprile e sponsorizzata dal manifesto.
L'idea, proposta per prima da Fausto Bertinotti, è quella di mettere in piedi una sorta di organismo permanente di stimolo e di consultazione per i massimi vertici del cartello d'opposizione. Lo scopo nell'immediato è quello di mettere a punto proposte innovative per il programma dell'Alleanza, ma in futuro dovrebbe diventare un laboratorio per mantenere a sinistra la barra dell'Ulivo, anche dopo un eventuale successo alle elezioni politiche.
La proposta avanzata dal segretario di Rifondazione è piaciuta un po' a tutti, da Fabio Mussi, a Giovanni Berlinguer, a Paolo Cento. Ma la platea dell'Università pontificia 'Angelicum' che ha ospitato il convegno era in realtà animata da molte anime diverse e non solo dai partiti che formano la Gad. L'incontro, oltre che dalla rivista Aprile, è stato organizzato infatti anche da altri periodici impegnati nella sinistra radicale: Carta, Quaderni Laburisti e dall'emittente 'Ecoradio'. E moltissime altre testate, tra le quali MicroMega, e Liberazione, hanno aderito in un secondo momento.
La Stampa 17.1.05
PUGLIA, ALLE URNE OTTANTAMILA ELETTORI. PARISI: L’AFFLUENZA E’ STATA UN RISULTATO STRAORDINARIO
Vendola vince le primarie
La Quercia nella bufera
Nella notte il clamoroso successo del candidato di Rifondazione
Sconfitto di mille voti Boccia appoggiato da Ds e Margherita
Amedeo La Mattina inviato a BARI
A sfidare Raffaele Fitto sarà «Nichi il Rosso». Il dato clamoroso - ma non inaspettato - è arrivato nella notte dai 112 seggi delle primarie dove sono andati a votare 80 mila elettori: Francesco Boccia della Margherita, sostenuto dalla stragrande maggioranza dei partiti del centrosinistra, è stato battuto con oltre mille voti di differenza da Nichi Vendola esponente di Rifondazione comunista.
«Questo flusso di opinione pubblica - spiega emozionato e frastornato Vendola - scavalca le logiche di schieramento e degli apparati di partito che sono indietro rispetto ai desideri della gente. Adesso con Boccia dobbiamo abbracciarci e insieme andare al'attacco di Fitto: sono sicuro che vinceremo le elezioni regionali». E Boccia ha assicurato il proprio sostegno all’ex avversario che «ha vinto meritatamente». Per Fausto Bertinotti quello di Vendola «è un grande successo della politica alta. Un un evento enorme, tanti equilibri posticci saltano»
Al centro raccolta dati, nella sede della Margherita a piazza Aldo Moro, ma mano che arrivano i dati, il clima si fa pesantissimo, la tesione si taglia a fette. Le facce più cupe sono quelle dei dirigenti della Quercia. I quali si rendono subito conto del significato che la vittoria di Vendola avrà, e non solo in Puglia: a «tradire» nell'urna sono stati soprattutto gli elettori diessini che hanno seguito le indicazioni del Correntone (l'altro giorno era venuto qui Folena), dei consiglieri regionali Mineo, Ventricelli, Maniglia. Ma è la base del partito, anche quella che si riconosce in Fassino, a voltare le spalle a Boccia per assestare un colpo a Massimo D'Alema considerato qui il «padre padrone di cui non se ne può più». «È la definitiva deflagrazione dei Ds», spiega il sindaco di Bari Emiliano che ha sostenuto Boccia ma in lotta con D'Alema.
La Quercia è ora nel caos. Il contraccolpo arriverà forte anche a Roma, a via Nazionale, nella sede centrale dei Ds. «Tutto questo - dice con la faccia terrea Beppe Vacca - sarà devastante». L'onorevole Peppino Caldarola rimane senza fiato («adesso dovremo andare dietro a Vendola») e non vuole commentare gli effetti che questa sconfitta annunciata da troppi, tanti segnali avrà nel partito. Per non parlare poi delle conseguenze che ci saranno negli equilibri dell'intera coalizione che si prepara alle primarie nazionali tra Prodi e Bertinotti.
Rimane comunque il fatto che queste primarie pugliesi sono state un grande successo. In una domenica freddissima, 80 mila elettori si sono recati nelle sezioni dei partiti per scegliere il candidato alla presidenza della Regione. Nel pomeriggio erano stati gli stessi Boccia e Vendola a sottolineare che non sarebbe uscito un vincitore e uno sconfitto. «Lo sconfitto ci sarà - ha sostenuto l'esponente di Rifondazione comunista - e sarà Raffaele Fitto perchè con lui la Puglia ha conosciuto un deficit di vita democratica». Per Boccia, assessore all'Economia nella giunta comunale di Bari, la prima vittoria c'è già stata: «I seggi sono stati presi d'assalto. Vince la gran voglia della gente di decidere e di partecipare alla vita politica».
Al di là del fair play tra i due e delle frasi di circostanza, in effetti ieri davanti ai seggi c'era la fila. I segretari delle sezioni che hanno svolto la funzione di presidenti dei seggi elettorali, erano sbalorditi. L'onorevole Giusy Servodio della Margherita a via Calefati temeva che le schede non fossero sufficienti. In via De Napoli, alla sezione del Prc nel quartiere San Pasquale, Luigi Liantonio parlava di un «successone»: «La prossima volta, se ci sarà, dovremo aprire più sezioni».
A Carbonara, quartiere tristemente noto per la faida tra bande, il segretario dei Ds Salvatore Tau confessava di essere stupito: «In questa sezione tanta gente non era mai entrata e poi sono persone di tutti i partiti, anche gente che ha votato per il centrodestra e mi ha detto di essersi pentita».
Musica per le orecchie di Arturo Parisi che più di ogni altro ha spinto per applicare in Italia il metodo delle primarie all'americana. Ieri ha seguito da vicino quello che lui ha definito «un eccezionale esperimento di democrazia e di partecipazione popolare»: «Sono venuto qui con un po' di ansia, ma ora mi sento confortato e rassicurato ad andare avanti. Questa esperienza è la prima in Italia di questo respiro. È una prova generale delle primarie nazionali che consentirà di scegliere il candidato alla presidenza del Consiglio. La Puglia sarà il nostro New Hampshire».
Per Parisi le primarie aperte sono state fatte qui e non in altre regioni perchè «qui hanno avuto piu' coraggio». L'esponente della Margherita, con una delegazione del comitato nazionale per le primarie che presiede, ha visitato alcuni seggi di Bari e della Provincia.
Bertinotti: ora Berlusconi chieda scusa agli italiani
«Le dichiarazioni di Berlusconi sono inammissibili per qualunque cittadino italiano, figurarsi per il presidente del Consiglio della Repubblica italiana». È il commento del segretario del Prc Fausto Bertinotti alle dichiarazioni rese oggi dal premier.
«Questa Repubblica - ha aggiunto Bertinotti - l'hanno fatta anche donne e uomini che hanno avuto l'orgoglio di chiamarsi comunisti. La Costituzione grazie alla quale Berlusconi è presidente del Consiglio porta la firma di un comunista. Parole come quelle dette da Berlusconi ricadono come massi su chi le ha dette, il presidente del Consiglio ha il dovere delle scuse nei confronti di chi ha contribuito a fare l'Italia. Ricorda la famiglia Cervi?».
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»