martedì 18 gennaio 2005

un autorevole intellettuale americano...

Corriere della Sera 18.1.05
Scandalo per l’ex ministro di Clinton
Il presidente di Harvard: le donne valgono di meno
«Minor successo nella matematica e nelle scienze, ci sono ragioni biologiche»


Cambridge, Centro nazionale per la ricerca economica. La conferenza accademica è appena cominciata quando il rettore della Harvard University ed ex ministro dell’economia di Bill Clinton, Lawrence Summers, prende la parola. Una bella introduzione sulle ricerche scientifiche e poi l’affondo: le donne «non hanno la stessa abilità innata» degli uomini in alcuni campi del sapere. Di più: ci sono sono «ragioni biologiche» che spiegano il motivo di tanta poca propensione verso settori come la matematica e, più in generale, le materie scientifiche. Le schiappe in geometria e aritmetica, quindi, lo sappiano: la responsabilità è della biologia. Detto così vie ne quasi da riderci sopra ma le spettatrici della conferenza non hanno gradito affatto. «Me ne vado prima di vomitare» ha fatto sapere Nancy Hopkins, biologa al Massachusetts Institute of Technology, prima di lasciare l’aula sbattendo la porta. Altre, più genericamente, si sono dette «molto offese» e la questione è finita col fare molto rumore negli ambienti accademici. Il rettore ha incassato una gran quantità di critiche ma l’accusa di non essere stato «politically correct» non lo ha scomposto più di tanto: «La mia voleva essere soltanto una provocazione» si è difeso.Il presidente di Harvard aveva indicato tre possibili spiegazioni per il declino del numero delle donne in posizioni di alto livello nelle scienze: la prima era la riluttanza delle madri di famiglia a lavorare 80 ore alla settimana. La seconda il fatto che i ragazzi che conseguono il massimo dei voti in materie scientifiche al liceo e al college sono più numerosi delle ragazze. E infine la terza: la più irritante per la platea femminile: le donne non hanno «la stessa abilità innata» degli uomini in certi settori del sapere come la matematica. E tutto questo si giustificherebbe, a sentir lui, con il fatto che ormai la scienza dà più peso ai fattori genetici che a quelli culturali o ambientali nello sviluppo della persona. Un esempio? La sua stessa bambina. Lui ha spiegato di averle regalato camion giocattoli per non condizionarla sessualmente nei giochi: «Lei li trattava come bambole chiamandoli papà». È a questo punto che la Hopkins se n’è andata: «Non posso pensare alle donne di Harvard guidate da un uomo così».