martedì 18 gennaio 2005

«le intuizioni sono frutto del superamento della sfera razionale»
neuroscienziati...!

Yahoo! Notizie - italiasalute.it 17.1.05
Il training mentale per aumentare le capacità intuitive


La via dell'intuizione, ovvero come, attraverso il libero accesso all'inconscio e la combinazione tra razionalità ed intuizione, migliora qualitativamente la nostra consapevolezza e la capacità di trovare nuove soluzioni. A proporre questo percorso mentale è il dr. Paul Kircher.
Chi non conosce la differenza tra le potenziali capacità di un PC moderno, l’estensione del suo software ed il suo effettivo utilizzo? Le statistiche dimostrano che in ambito privato addirittura l’80 – 90% di questo potenziale rimane del tutto inutilizzato e...ironia della sorte, lo stesso tipo di rapporto intercorre anche con il nostro cervello. Esiste dunque una relazione tra questi due fattori? e soprattutto: esistono davvero soluzioni che consentano il risveglio nell’uomo di questo incredibile potenziale? Che cosa ci attende in questi spazi sconosciuti? è questo forse il salto quantico?
Il genio perduto
Uno studio mostra che le decisioni intuitive sono spesso frutto del superamento della sfera razionale. Ciò è confermato anche da un indagine condotta su 3000 società di medie dimensioni dalla scuola scientifica superiore per dirigenti d’azienda di Coblenza. Il loro sondaggio rivela che nelle decisioni societarie, la percezione intuitiva è spesso più importante di un’analisi dei fatti basata sull’esperienza, come ad esempio la ricerca di mercato.
Allo stesso modo, non è un segreto che inventori, scienziati e ricercatori debbano le proprie idee pionieristiche ad un sogno, ad un „lampo“ improvviso, o comunque quasi sempre a riflessioni irrazionali e non analitiche.
Purtroppo però, logica e razionalità sono fortemente incoraggiate dalla società quali caratteristiche necessarie e desiderabili e, quindi, proprio a causa del processo di socializzazione, creatività ed intuizione sono destinate ad involversi già a partire dai primi anni di vita.
In realtà ogni uomo racchiude potenzialmente in se tutta la conoscenza per nuove soluzioni di successo, ma il progressivo assopimento delle sue facoltà percettive comporta un abbassamento tale del livello di attenzione cosciente, che esso finisce per percepire una frazione sempre più limitata degli innumerevoli stimoli ed informazioni che costantemente lo influenzano. Di conseguenza quando crea, esso non può che limitarsi a migliorare o perfezionare ciò che fondamentalmente già esiste, poiché costretto ad utilizzare informazioni già note che fanno parte del suo bagaglio di conoscenza o di quello di altri. Solamente attraverso un libero accesso alla propria intuizione quindi, diventa nuovamente possibile richiamare tutto il sapere disponibile e decidere in maniera innovativa ed efficace. La domanda da porsi dunque è, come sia possibile realizzare il recupero delle capacità intuitive e lo sfruttamento del proprio potenziale creativo.
La soluzione sta proprio nel cervello
Una risposta significativa è senz’altro fornita dall’analisi dello schema di funzionamento squisitamente polare del nostro cervello: è risaputo infatti che il cervello è composto da una metà sinistra, deputata al linguaggio e al pensiero analitico, e da una metà destra che guida l’immaginazione costruttiva e l’intuizione. Ma per le motivazioni già descritte, ogni individuo è portato ad utilizzare l’uno o l’altro di questi emisferi in maniera separata e distinta, sostando prevalentemente nella parte sinistra, razionale, analitica.
Si è potuto constatare però che, solo quando entrambe le parti lavorano in sincronia, l’uomo è in grado di attingere nuove risorse/informazioni, analizzarle razionalmente e tradurle nella realtà. Durante questa fase il tracciato dell’ EEG dimostra infatti che il cervello incrementa la sua attività utilizzando in modo sinergico i due emisferi, mentre l’analisi delle onde cerebrali evidenzia sia i range di frequenza dello stato di veglia, che quelli del sonno profondo. Ciò significa che si crea una condizione percettiva ideale che consente, in risposta a domande specifiche, di ricevere informazioni altrettanto specifiche, con il non trascurabile vantaggio di poterle poi elaborare e riordinare analiticamente, partendo da un punto di vista enormemente più ampio.
Il training mentale, super vitamina del cervello...ma, Attenzione!
Esistono attualmente alcune tecniche di meditazione e training mentale, che insegnano a stimolare il lavoro dell’emisfero cerebrale destro al fine di incrementare le capacità creative di coloro che sono abitualmente portati a privilegiare logica e razionalità a discapito della componente intuitiva.
Il soggetto si mette sdraiato o seduto, con gli occhi chiusi, pronto per un viaggio interiore nel quale può ricevere segnali, simboli e immagini immagazzinate nell’inconscio, che verranno poi successivamente decodificate ed elaborate in funzione di un utilizzo pratico nella realtà quotidiana.
In questo viaggio può rendersi conto di tutti i suoi pensieri, in modo che molte delle informazioni di cui solitamente non è consapevole gli risultano improvvisamente accessibili. In questa condizione, egli può esaminare domande irrisolte, decisioni sospese, o dedicarsi all’elaborazione di nuovi prodotti partendo da un angolazione totalmente diversa per progettare soluzioni veramente originali ed innovative.
Questo tipo di tecniche offrono l’indubbio vantaggio di esplorare realtà più ampie rispetto a quelle rilevabili nella mente conscia, in quanto permettono la ricezione di informazioni di cui solitamente non si è consapevoli, tuttavia, in assenza di una impostazione specifica è possibile che molte di queste informazioni vengano mal interpretate o non comprese, in quanto facilmente viene a mancare l’interazione simultanea con la parte razionale-analitica (emisfero sinistro), unica realtà in grado di riordinare ed elaborare correttamente i messaggi. Risulta determinante quindi l’integrazione di una programmazione specifica di base, come riscontrabile in alcuni particolari tipi di training mentale di ultima generazione che riescono a indurre un altissimo livello di attenzione cosciente, mantenendo sempre ben sincronizzati entrambi gli emisferi cerebrali…
…e allora allenamento !
Riagguantare la propria parte creativa ed intuitiva è dunque possibile grazie all’esistenza di queste metodiche che, parallelamente all’accrescimento e lo sviluppo delle risorse intrinseche di ogni uomo, offrono anche un opportunità concreta di premere sull’acceleratore della consapevolezza.
Allenare la consapevolezza è il primo passo per allenare l'intuizione. La meditazione, ma soprattutto un training mentale in grado di garantire, può regalarvi risultati insperati sia sul piano della creatività, che del benessere e dell’evoluzione personale.
L’origine del training mentale
L'utilizzo del training mentale fu elaborato in origine a supporto degli astronauti, per i quali risulta di fondamentale importanza riuscire a far fronte a situazioni estremamente pericolose. Essi infatti imparano a reagire ad un determinato evento tramite un programma predefinito – in modo completamente automatico (come allacciarsi i cordoni delle scarpe) – di modo ché, in caso d’incidente ad esempio, le manovre d’emergenza possano venire intraprese in maniera tempestiva, evitando gli errori causati da eventuali reazioni emotive. Anche la formazione dei piloti di aviogetto è basata per l' 80 % sul training mentale.
Il training mentale trova inoltre applicazione in tutti gli sport condotti a livello agonistico, dove le prestazioni da realizzare vengono preparate mentalmente in anticipo. Ad es. gli sciatori, ancor prima della gara vera e propria, percorrono la discesa mentalmente fino all’arrivo; lo stesso fanno i corridori di gare automobilistiche
Non di meno, vi è la giustificata probabilità – e il dubbio, da parte di chi medita - che esse siano frutto di fantasie, aspettative o proiezioni mentali capaci di inquinare la purezza del messaggio stesso perciò, anche in questo caso, l’incapacità di discernere il “vero” dal “falso” rischia di provocare discredito per le informazioni più obiettive ed autentiche.
Parola di R.Sheldrake
Essi si basano sulla conoscenza e lo sfruttamento dei campi morfogenetici di R. Sheldrake, che sono campi di energia generati e strutturati lungo la linea del tempo da forme di pensiero, idee, abitudini e consuetudini individuali e collettive e come tali, costituiscono un archivio di sapere e conoscenza di valore inestimabile.
Il vantaggio determinante di questo tipo di tecniche è che, una volta focalizzata l’attenzione su questi campi, il soggetto non solo riceve immagini animate e libere da vincoli spazio-temporali, ma le esperisce realmente calandosi da protagonista in un ologramma del tutto simile alla realtà, quasi una sorta di “fiction” in assenza del corpo fisico, dove emotività e raziocinio rimangono presenti per percepire, comprendere ed analizzare con profitto le informazioni ricevute.
Diventa possibile allora ottimizzare decisioni nel presente, riconoscendone anzitempo gli sviluppi futuri, liberare volontariamente e all’occorrenza il proprio potenziale creativo, rafforzare la propria determinazione e forza di volontà, elevare il quoziente intellettivo e molto altro ancora.