mercoledì 9 febbraio 2005

sinistra
«la Fed non decida da sola»
e sulla questione della falce e martello

il manifesto 9.2.05
Bertinotti: «Se la Fed decide da sola è rottura»

Si lavora a un documento dell'Ulivo, Fassino non esclude il dialogo con il governo «purché il decreto cambi»
C. C.


Per un giorno i riflettori sono puntati sulla Margherita, e sulla dichiarazione netta reiterata ieri da Romano Prodi sull'Iraq e le truppe italiane. Tra i Ds è il momento di precisare le rispettive posizioni, in attesa della presa di parola di tutta l'opposizione sul decreto del governo di «rifinanziamento» del contingente militare: questione che divide l'ala sinistra che è per un netto «no» - dall' interno della Quercia (ieri di nuovo ha ribadito la posizione Salvi) a Rifondazione, Verdi, Pdci - rispetto ai 'possibilisti' nella Margherita, nello Sdi e nell'Udeur-repubblicani, dove Mastella ha chiarito che se non ci si astiene lui voterebbe a favore. Bertinotti però avverte precentivamente Ds e Margherita: «non pensate di decidere prima tra voi per poi mettere gli altri nella Gad di fronte a un fatto compiuto».
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Per domani è fissato infatti l'appuntamento di tutti i dirigenti e i capigruppo della Federazione. Ma Fausto Bertinotti mette un'ipoteca pesante su questa discussione. «Se sul voto decide la Fed si rischia la rottura». Il segretario di Rifondazione precisa che non contesta come «illegittima» questa scelta operata da «un'organizzazione», ma sottolinea secco: «Mi appare francamente inopportuno politicamente mettere tutta l'Alleanza di fronte a un fatto compiuto».

Gazzetta del Sud 9.2.05
Durissima la reazione di Bertinotti: anche il solo accostamento è disgustoso
Il commissario europeo Frattini precisa che la discussione (l'iniziativa è di alcuni paesi ex comunisti) non è all'ordine del giorno
Falce e martello al bando come la svastica? Scoppia la polemica
Giovanni Graziani

ROMA – Mettere al bando falce e martello come la svastica? Nasce un caso intorno a una dichiarazione di Franco Frattini. Poi, il Commissario europeo alla Libertà, Giustizia e Sicurezza smentisce e precisa: non c'è in programma alcuna iniziativa europea per vietare i simboli comunisti mettendoli sullo stesso piano di quelli nazisti;
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Ma anche il dibattito provoca la secca reazione di Fausto Bertinotti, che definisce «disgustoso» l'accostamento del comunismo al nazismo e ricorda che perfino il Papa, a differenza di Frattini, ha detto che i due sistemi politici non possono essere messi sullo stesso piano.
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Secco il commento di Bertinotti, al quale la discussione appare «un po' disgustosa». Anche Pino Sgobio, del partito di Cossutta, ricorda «il ruolo dei comunisti per la libertà e la democrazia in occidente» e giudica per questo sbagliati i paragoni fra il comunismo e il nazismo». Un commento velenoso per Frattini è apparso sulla “Velina rossa”, agenzia vicina ai Ds, che ricorda al commissario europeo come la falce e il martello fossero nel simbolo del partito socialista italiano fin dalla sua nascita, prima di quello comunista. Per cui, pur rispettando i «piccoli paesi dell'est», non si può «capovolgere la storia degli altri popoli».