Yahoo Salute 16.3.05
Disturbo post-traumatico, non conosce confini
Antonella Sagone
Due studi riportati sull’American Journal of Psychiatry mostrano come il disturbo post-traumatico da stress (PTDS) trascenda le diversità culturali; inoltre gli eventi traumatici sembra colpiscano più spesso gli uomini, ma più profondamente le donne.
Gli uomini subiscono eventi traumatici e stressanti con maggiore frequenza delle donne; tuttavia queste ultime ne subiscono gli effetti più profondamente. Inoltre i giovani sono affetti dal conseguente disturbo postraumatico da stress in misura simile anche in paesi culturalmente molto diversi fra loro, mostrando come questa patologia non abbia confini. I risultati sono forniti da due studi riportati sull’American Journal of Psychiatry.
Il disturbo post-traumatico da stress (PTDS) è conseguente all’aver vissuto eventi traumatici, che possono andare da calamità naturali, a episodi legati a situazioni di guerra o di attentati, fino a traumi personali come violenze, abusi o incidenti. Questo disturbo è identificato da una serie di sintomi, fra cui spicca la difficoltà di controllare il ritorno alla memoria dell’evento, per cui il suo ricordo può emergere alla coscienza ripetutamente e all’improvviso in tutta la sua drammaticità. Tipico è dunque l’evitamento di tutti gli stimoli e situazioni che possono rievocare il trauma, a volte con una condizione di ottundimento della reattività, disturbi del sonno (risvegli frequenti e improvvisi) e a volte con la dissociazione peritraumatica, cioè fenomeni di distacco dalle proprie emozioni, depersonalizzazione e lacune della memoria. All’evento traumatico segue in genere una reazione acuta, in cui prevalgono i fenomeni di dissociazione, e poi una condizione cronica in cui il soggetto si costruisce delle strategie, come quella di evitare situazioni e stimoli che possano rievocare il trauma, che in un certo senso “incapsulano” l’evento, lasciando però la persona fragile e comunque sofferente.
Uno studio di Punamäki e collaboratori ha indagato le reazioni di 274 uomini e 311 donne, di età compresa fra i 16 e i 60 anni, a una situazione di traumi ripetuti, quella del conflitto bellico nella striscia di Gaza. Dai risultati di diversi test diagnostici relativi al PTDS, l’ansia, gli sbalzi di umore, la depressione e i disturbi psicosomatici, è risultato che nonostante gli uomini fossero maggiormente esposti ad eventi traumatici, la reazione dissociativa peritraumatica e lo sviluppo di PTDS avveniva nella stessa proporzione in entrambe i generi. In più, le donne sviluppavano anche altre patologie psichiche come ansia, sbalzi di umore e disturbi psicosomatici. A seguito di traumi ripetuti erano gli uomini a sviluppare più frequentemente sintomi depressivi, mentre le donne erano più soggette a sentimenti di ostilità.
I risultati di questo studio mostrano come le conseguenze psichiche degli eventi traumatici siano più gravi nelle donne, anche se in entrambi i generi si equivale il rischio di dissociazione peritraumatica in conseguenza al trauma. Questi dati vanno presi seriamente in considerazione anche tenendo conto del fatto che risposte simili al trauma si riscontrano anche in situazioni molto differenti dal punto di vista sociale e culturale, come mostra un’altra ricerca svolta in Russia e negli Stati Uniti.
Fonti: Punamäki RL, Komproe IH, Qouta S et al. The Role of Peritraumatic Dissociation and Gender in the Association Between Trauma and Mental Health in a Palestinian Community Sample. Am J Psychiatry 2005;162:545-51.
Ruchkin V, Schwab-Stone M, Jones S et al. Is Posttraumatic Stress in Youth a Culture-Bound Phenomenon? A Comparison of Symptom Trends in Selected U.S and Russian Communities. Am J Psychiatry 2005;162:538-44.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»