Corriere della Sera, edizione di Roma 16.3.05
«No al farmaco per i bimbi iperattivi» Un comitato etico anti-Ritalin, l’anfetamina per la «tranquillità» dei minori
Ilaria Sacchettoni
Genitori e medici. Educatori e volontari. Intellettuali e sacerdoti. È una molecola che li riunisce e li mobilita. Le associazioni Giù le mani dai bambini, Genitori in rete, Libera di Don Ciotti, Psichiatria democratica, la Federazione italiana pedagogisti, l’Osservatorio sulla salute mentale e l’Associazione pedagogisti volontari , sono solo una parte dei gruppi romani impegnati nella battaglia contro il Metilfenidato, anfetamina utilizzata per la cura dell’iperattività dei minori, diffusa in altri paesi europei e negli Stati Uniti con il nome di «Ritalin». La molecola dovrebbe servire come terapia nella cosiddetta ADHD, patologia catalogata negli Stati Uniti come Attention Deficit Hyperactivity Disorder , tradotta in Italia come «Sindrome da deficit di attenzione e iperattività dei minori». A giorni il prodotto sarà in farmacia, mentre un questionario diffuso dal Ministero della Sanità (il progetto «Prisma») sta raccogliendo informazioni nelle scuole, per la rilevazione e la catalogazione del problema iperattività.
Le associazioni hanno deciso di costituirsi in «comitato etico», con una prima urgente finalità: la divulgazione di un’informazione corretta sulle proprietà della molecola discussa (e sugli effetti collaterali) ma anche per chiedere criteri trasparenti nell’individuazione e descrizione della patologia per la quale il Ritalin è indicato. Oggi la presentazione del comitato a Palazzo Valentini. Dice Tiziana Biolghini, consigliere provinciale dei Ds: «Non intendiamo demonizzare un farmaco ma evitare che i bambini vengano curati a forza di psicofarmaci. Non vorremmo che passasse quest’idea per cui con un figlio vivace, l’unica terapia possibile è quella farmaceutica. Siamo convinti che prima di dare anfetamine a un bambino a causa della sua iperattività, valga la pena di tentare altre strade». Il comitato ha già preso contatti con pediatri, insegnanti e medici di base: «Metteremo a punto del materiale informativo per rappresentare la questione e i rischi del farmaco» aggiunge la Biolghini.
Il Ritalin sarà in farmacia a breve. L’approvazione del decreto ministeriale che lo introduce è prevista per la fine di marzo. E le associazioni hanno indetto una manifestazione di protesta al Colosseo, domenica 20. Con loro si schiera anche il presidente della Provincia Enrico Gasbarra: «Sono rimasto profondamente colpito - dice - dalla decisione del Ministero della Salute e in particolare dell’AIFA, solitamente tra le Agenzie per il farmaco più restrittive d’Europa, che ha dato il via libera per l’adozione di questo medicinale, invece di investire in progetti terapeutici adeguati, basati sul sostegno diretto alle famiglie». «Negli Usa - dice Luca Poma dell’associazione Giù le mani dai bambini - l’elenco di Stati che limita l’utilizzo del Ritalin è fittissimo. Di recente, è stata approvata perfino una normativa federale contro queste sostanze».
Il farmaco è della Novartis, azienda farmaceutica svizzera, leader nel settore oncologico e cardio-vascolare. È stato in farmacia fino agli anni Ottanta, ritirato dal commercio poi e riproposto ora. «La fornitura - precisa la Novartis - risponde a una richiesta formalmente espressa dal vostro Ministero della Salute. Nel 2000, un gruppo di esperti richiese il farmaco da impiegare nella cura contro l’ADHD». Al momento è l’Istituto superiore di sanità ad occuparsi della disciplina che riguarda l’impiego del Ritalin. Diagnosi e terapia dell’ADHD, saranno compito dei centri regionali. La prima prescrizione del farmaco potrà avvenire solo attraverso ospedali, ambulatori e servizi pubblici. Mentre per la ripetizione della cura e per una nuova ricetta di Ritalin, basterà il pediatra.
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