mercoledì 16 marzo 2005

un progetto
studenti dei licei come spettatori delle cure psichiatriche

La Stampa 16 Marzo 2005
PROGETTO-PILOTA DEL SAN LUIGI. VENTI STUDENTI SEGUIRANNO I MEDICI NELLE VISITE E NELLE TERAPIE DI GRUPPO
Disturbi psichici, quattro scuole contro i pregiudizi

Combattere i pregiudizi e l’esclusione, anzi lo «stigma» che ancora oggi discrimina e «segna» i malati di mente come un marchio. Un pregiudizio duro a morire, se il 58% della gente è contraria a lavorare con chi ha avuto disturbi psichiatrici e il 56% non ci passerebbe il tempo libero, e se il 56% dei malati è preoccupato del giudizio altrui, con il 46% che dice d’aver subito discriminazioni dopo aver dichiarato la propria malattia. Se n’è parlato ieri nella giornata «Nessun pregiudizio, nessuna esclusione» organizzata nell’ambito della Campagna regionale per la Salute mentale. Qui è stato presentato un progetto pilota, «La scuola contro lo stigma», che porterà gli studenti del 4° anno delle superiori a vivere con i malati di mente e i medici che li curano. Un modo per toccare con mano la sofferenza psichica e liberarsi dei pregiudizi che l’accompagnano.
Ne ha parlato il direttore del Dipartimento di salute mentale dell’Università presso il San Luigi, Pier Maria Furlan. Il progetto-pilota parte nell’autunno da 4 scuole (D’Azeglio, Galileo Ferraris, Santorre di Santarosa e Pininfarina) e s’allargherà più avanti ad altri istituti. «Ogni istituto sceglierà 5 ragazzi molto motivati, ciascuno dei quali vivrà con noi per 5 giorni, tra ambulatori e sedute di gruppo, visite nelle comunità e pranzi cucinati dai malati. Tornati in classe racconteranno la loro esperienza». «Si tratta di un progetto di educazione contro il pregiudizio - ha detto Cristina Forchino, vicepreside del D’Azeglio - che insegnerà l’approccio giusto alla malattia e fungerà anche da orientamento professionale per le professioni sanitarie».
Ieri è stato anche presentato un progetto di formazione per i medici di base. Carmine Munizza, presidente della Società italiana di psichiatria e presidente del congresso con Enrico Zanalda, ne ha illustrato lo scopo: «Sensibilizzare medici e pazienti perché combattano i pregiudizi e riconoscano i disturbi psichici ai primi sintomi. Tra l’insorgere della malattia e la prima visita specialistica passano, in media, 4-5 anni».