domenica 10 aprile 2005

i cinesi contro il revisionismo storico giapponese

Corriere dela Sera 10.4.05
Oggi migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Canton e Shenzhen
Cina, ancora proteste contro il Giappone
La popolazione si oppone al revisionismo nipponico, accusato di minimizzare le atrocità commesse durante l'occupazione

PECHINO - Proseguono in Cina le proteste contro il Giappone, accusato di voler minimizzare le atrocità commesse durante l'occupazione della Cina, dal 1931 al 1945. Oggi 20 mila persone in tutto, incitando al boicottaggio dei prodotti giapponesi, hanno sfilato in due città del sud, Canton e Shenzhen, proprio mentre il vice ministro degli Esteri Qiao Zonghuai, a nome del governo cinese, assicurava l'ambasciatore nipponico Koresighe Anami che sarà fatto il possibile per impedire gesti di violenza come quelli che ieri hanno macchiato Pechino, teatro delle manifestazioni. Era stato Anami a chiamare il vice ministro per lamentarsi dei lanci di bottiglie e dei tentati assalti contro l'ambasciata e altri esercizi commerciali giapponesi.
Anche a Tokyo c'è stata un'iniziativa diplomatica: il ministro degli Esteri Nobutaka Machimura ha convocato l'ambasciatore cinese chiedendo «scuse e risarcimenti» per i danni subiti dai compatrioti. Le autorità cinesi, pur invitando alla calma i manifestanti, non hanno vietato i cortei. Alcuni dei 10 mila dimostranti che oggi sono scesi in strada a Canton hanno già tentato di forzare il cordone di sicurezza attorno al consolato giapponese e hanno cominciato a lanciare vernice e bottigliette contro gli esercizi commerciali del Sol Levante. Bruciate e calpestate bandiere giapponesi. La stessa rabbia si è diretta contro ristoranti e negozi giapponesi a Shenzhen, grande città industriale vicina a Hong Kong. I 10 mila dimostranti, fra i quali molti studenti, si sono fermati davanti a un supermercato giapponese, Jusco, urlando slogan e invitando al boicottaggio dei prodotti. Tutto tranquillo a Pechino per il momento, dove contingenti di polizia presidiano i punti a rischio.
La Cina aveva protestato nei giorni scorsi contro i libri di testo scolastici che minimizzano le brutalità dell'imperialismo nipponico del secolo scorso. Il Giappone ha replicato dicendo che il patriottismo inculcato nelle scuole cinesi è responsabile della xenofobia anti-giapponese.