venerdì 27 maggio 2005

Bertinotti: la mossa di Prodi...

Il Riformista 27.5.05
Bertinotti: la mossa di Prodi
è solo una cabala

Magari sarò smentito, ma io non posso credere che davvero i Ds scelgano di aderire a un ibrido privo di consistenza». Così Fausto Bertinotti in una intervista sul Riformista di domani. L’ibrido è la lista unitaria così come Prodi l’ha proposta due giorni fa al termine del vertice della federazione dell’Ulivo. «Quella di Prodi – dice il leader comunista - non si può nemmeno considerare una proposta politica, è una cabala, un puro azzardo. La Margherita gli ha buttato la palla nella sua metà di campo e lui ha scelto di ributtarla subito di là. Ma è evidente che non c’è nulla di costruttivo in questa proposta. In questo processo di riassetto del centrosinistra vedo ancora solo la pars destruens, non quella costruens». Aggiunge Bertinotti: «Stavolta i Ds sono davvero al bivio: o scelgono di collocarsi in competizione con la Margherita su una frontiera moderata, in una sorta di blairismo senza Blair, lasciando però praterie alla loro sinistra, oppure rilanciano l’identità socialista. Finora avevano potuto scansare il problema di declinare la loro identità politica grazie alla vaghezza della famiglia “riformista”. Finché la Margherita era dentro il processo di unificazione erano todos reformistas e tanto bastava per risparmiarsi il processo di definizione di se stessi. I Ds intendevano il progetto politico come De Gaulle l’intendenza: veniva dopo. Cioè dopo l’esigenza prioritaria di mettere fine al capitolo della loro esistenza sulla scena politica come forza figlia di un dio minore. E ora che fanno? Scelgono di colpo di tornare alla logica della Cosa, accettando di avere a destra una forza come la Margherita e quindi di fatto rimettendosi il trattino a fianco. Ripeto: non posso crederci». All’osservazione secondo cui la forzatura di Prodi, e la sponda offerta al leader dai Ds, sarebbero finalizzati a far rientrare la Margherita nei ranghi ulivisti, Bertinotti risponde cambiando verbo: «A questo non voglio credere. Se davvero qualcuno pensasse che la politica possa procedere così, per scommesse al buio, a colpi di azzardo, significherebbe che siamo destinati ad andare presto tutti a casa».