venerdì 27 maggio 2005

la famiglia e i suoi orrori

Corriere della Sera 27.5.05
L’INDAGINE: Un delitto ogni 10 giorni
I DELITTI «CASALINGHI» in Lombardia lo scorso anno. Milano è in testa con 19, seguita da Bergamo (5) e Brescia (4)
LA PERCENTUALE dei delitti commessi in cui la vittima e l’autore avevano una relazione di convivenza
Giuseppe Spatola

MILANO - Gli esperti di criminologia li definiscono «delitti casalinghi», omicidi che hanno come teatro le mura domestiche. E la Lombardia, con un assassinio ogni dieci giorni, è la regione in cui nell’ultimo anno si sono verificati più omicidi domestici: 35 su un totale di 62 nella regione. Donne, con un’età compresa tra i 18 e 30 anni, casalinghe o impiegate: è questo l’identikit delle vittime che emerge dallo studio dell’Eures (Centro europeo degli studi sociali). E’ la famiglia il luogo principale in cui avvengono i delitti, ma negli ultimi dodici mesi il fenomeno si presenta in calo (-9,9% rispetto al 2003). La città in cui si sono verificati più episodi è Milano, con 19 omicidi (pari al 9,5% del totale), seguita da Bergamo e Brescia con, rispettivamente, 5 e 4 fatti di sangue scoperti nell’ultimo anno. Dallo studio dell’Eures emerge come negli omicidi in famiglia prevalgano le vittime donne (69,9% contro 30,1% degli uomini) e che il maggior numero si registra tra gli over 64 (il 21,4% del totale). Analogo è il numero per la fascia 35-44 anni (il 20,9%), cui segue la fascia 25-34 anni (16, 4%) e quella 45-54 anni (13,9%). L’11,4% delle vittime hanno meno di 18 anni, mentre il 7% ha un’età compresa tra i 19 e i 24 anni.
Spiega Fabio Piacenti, responsabile del rapporto Eures: «E’ elevata la presenza di vittime tra le casalinghe (22,4%) e i pensionati (13,4%), seguiti da impiegati (10,5%), operai e bambini in età prescolare (7,5%). Nel 60,2% dei casi vittima e autore avevano una relazione di convivenza al momento del delitto, mentre nel 39,8% si tratta di delitti passionali. Nella maggior parte dei casi la vittima è il coniuge o il convivente (33,3%), seguono i figli come nell’ultimo caso di Lecco (16,4%) e gli ex partner (11,9%). Sono in calo, invece, gli omicidi tra fratelli». Il movente passionale si conferma come movente principale degli omicidi in famiglia. A ruota seguono il raptus, le liti e i disturbi psichici dell’assassino. L’Eures, che ha analizzato i 35 delitti casalinghi avvenuti in Lombardia nel 2004, ha sottolineato come gli autori di omicidi in famiglia sono soprattutto maschi (l’82,2%), con un età compresa tra i 35 e i 44 anni (23,4%).
Relativamente più giovani risultano invece le donne autrici di omicidio: il 37,8% è nella fascia 25-34 anni e il 21,6% in quella 35-44. La grave malattia fisica risulta, nel 38,9% dei casi, insieme all’handicap fisico la condizione più frequentemente rilevata tra le vittime di omicidio in condizioni di grave disagio. Seguono le situazioni di disagio mentale (16,7%) e l’abuso di alcool e droga (5,6%).
Concludono i ricercatori del centro studi sociali europeo: «Gli omicidi commessi contro persone in situazioni di disagio avvengono nel contesto familiare e quasi esclusivamente all’interno della relazione genitore-figlio. Le vittime nel periodo 2000-2004 sono in prevalenza donne (68,2%). L’ambito familiare è quello in cui si registra il maggior numero degli omicidi compiuti da autori con disturbi mentali (87,5%), mentre meno numerosi risultano quelli tra conoscenti (9,1%)».
Tra le vittime degli omicidi compiuti da autori con un disturbo psicologico o mentale, le percentuali più significative sono raggiunte da coloro che hanno un legame di parentela più «stretto». Secondo gli esperti dell’Eures la patologia più frequente è la depressione (63,3%), seguita da forme psicotiche o schizofreniche (16,7% dei casi) e dall’Alzheimer (5%).

La Provincia 27.5.05
I precedenti
Lungo l'elenco dei drammi familiari che hanno fatto notizia
Non solo Cogne, tanti infanticidi


ROMA. Un caso, quello della morte di Mirko, che è stato in questi giorni accostato a quello di Cogne, ancora aperto. Ecco un riepilogo dei casi più gravi o più recenti incentrati sull'accusa di infanticidio alle madri. cognE 30 gennaio 2002: a Cogne viene ucciso Samuele Lorenzi. I soccorritori, chiamati dalla madre, Annamaria Franzoni, lo trovano con gravissime ferite alla testa ed il bambino morirà poco dopo. Qualche giorno dopo viene accusata dell'omicidio la mamma. Il tribunale di Aosta la condanna a 30 anni di reclusione. Ma su Annamaria Franzoni, che ha sempre negato l'omicidio, sarà adesso la corte d' assise d'appello a pronunciarsi. OSTIA12 febbraio 1988: muoiono nella vasca da bagno in un appartamento di Ostia due fratellini, di uno e cinque anni. Tutto lascia supporre che si tratti di una disgrazia, ma il 9 marzo del '91, anche il terzo figlio di Apollonia Angiulli, di appena otto mesi, muore nelle medesime circostanze. La Angiulli, 39 anni, tenta il suicidio ingerendo una forte dose di barbiturici, ma si salva e viene incriminata. FIRENZE 29 giugno 1995: una nobildonna fiorentina uccide il figlio di cinque anni nella casa di famiglia, tagliandogli la gola. Poi tenta il suicidio. Sarà assolta in appello che l'ha giudicata non imputabile per vizio totale di mente FOGGIA 29 aprile 1997: a Foggia, una donna di 35 anni, che soffriva da tempo di crisi depressive, strangola i due figli di 5 e 8 anni, poi mette i loro corpi su un lettino con le mani congiunte, e si uccide impiccandosi. MAceraTA 30 agosto 1997: a Montecassiano (Macerata) una donna di 37 anni uccide i due figlioletti, un maschio di tre anni e una femmina di sei, strangolandoli e annegandoli e si suicida impiccandosi con una corda ad una ringhiera. caserta 11 agosto 2000: a Castel del Sasso una maestra di 36 anni in crisi depressiva, si uccide con le tre figlie di sei, due e un anno, saturando l'interno della macchina con i gas di scarico. roma 29 giugno 2001: a Palombara Sabina (Roma), una donna macedone di 36 anni, sposata con un italiano, colta da un raptus, uccide con 30 coltellate i suoi due figli, di 6 e 5 anni. sondrio 12 mag 2002: a Madonna dei Monti, frazione di Santa Catarina Valfurva (Sondrio), una donna di 31 anni uccide la figlia di otto mesi lasciandola annegare nella lavatrice. La donna è affetta da problemi psichici. AOSTA 24 giugno 2002: una donna di 31 anni, residente a Montjovet, uccide i figlioletti di 4 anni e di 21 giorni, annegandoli in un laghetto di Les Illes a Saint Marcel, nei pressi di Aosta. Il giorno dopo il delitto la madre confessa di avere annegato i due figli. desio 3 giugno 2003: una donna peruviana di 29 anni strangola e poi affoga in un water dell'ospedale di Desio la figlia di tre mesi, ricoverata il giorno prima per una caduta dalla carrozzina. foggia 7 luglio 2004: a Vieste (Foggia) Giuseppina Di Bitonto, 33 anni, casalinga, uccide i suoi due figli, una bambina di 5 anni e un maschietto di quasi 2, soffocandoli con del nastro adesivo e poi si suicida nello stesso modo.