mercoledì 18 maggio 2005

geniali ipotesi della "ricerca" cattolica
le tendenze suicidarie: sono trasmesse geneticamente?

Il Tempo Mercoledì 18 Maggio 2005
Se il suicidio diventa fatto di famiglia
Alla Cattolica ieri un seminario sull’incidenza genetica del fenomeno
Camillo Viti

CAMPOBASSO — La ricerca continua a fare passi da gigante nel campo della medicina. Strategie di prevenzione e di terapia sempre più mirate sul paziente. Alla Cattolica nel pomeriggio di ieri il prof. Marco Sarchiapone dell’Istituto di Psichiatria e Psicologia dell’Università del S. Cuore di Roma ha affrontato l’interessante tema sui «Comportamenti suicidari: esiste una suscettibilità genetica?» La genetica delle condotte suicidarie - ha esordito il prof. Sarchiapone - è un argomento complesso». Nella psichiatria il fenomeno ha una notevole rilevanza. Si articola su tre linee principali: comportamento violento, l’incapacità di comportamento impulsivo e la suscettibilità genetica. Sono state individuate «caratteristiche particolari in geni implicati nel metabolismo della serotonina (uno dei" messaggeri chimici" che portano segnali tra le cellule nervose). La conformazione particolare di alcuni di questi geni (polimorfismi) si associano al rischio di depressione e di suicidio. Anche per la Psichiatria potrebbe aprirsi una strada alla prevenzione, rapportata al singolo panziente, secondo le sue caratteristiche genetiche. Il suicidio viene espresso come malessere multidimensionale ed unica soluzione possibile ai bisogni insoddisfatti. Il primo sociologo che si è occupato del «fenomeno suicidio», Shneidam, nel 1973 lo ha definito come un «autoinfliggersi intenzionalmente la cessazione della vita». Il comportamento autolesivo è un modo non abituale che senza l’intervento di qualcuno causerebbe danno all’individuo stesso. Nell’aspirante suicida c’è sempre un messaggio che non viene molto spesso recepito. Il prof. Sarchiapone ha parlato anche dell’ideazione suicidiaria ch’è un processo attraverso il quale «pensare di togliersi la vita è molto elevato tra la popolazione sana con una percentuale compresa tra il 3,3% e il 52,1%. Il germe abita, si fa per dire, quasi in tutti noi. Ma solo fenomeni scatenanti riescono ad avere la meglio e far scattare la molla del suicidio. Tra i fattori scatenanti da annoverare : il lutto, la separazione, il divorzio, l’emigrazione, i provvedimenti disciplinari e il licenziamento. I fattori di predisposizione sono: i disturbi dell’umore, la schizofrenia e l’alcolismo. E’ verosimile che ci sia una condotta genetica suicidiaria? Esiste una familiarità ed anche una trasmissione. A tal proposito ha presentato a mò di esempio la famiglia di Hemighway i cui componenti hanno seguito il capostipite togliendosi la vita.