mercoledì 18 maggio 2005

storia della Resistenza
che combinavano gli inglesi?

Corriere della Sera 18.5.05
Nuove ipotesi sull’operato dei servizi segreti di Londra: «Cercarono in ogni modo di mettere in difficoltà la Resistenza»
Sospetti sugli inglesi per l’arresto di Parri

Si conobbero facendo colazione assieme in una cascina di Battipaglia, nel settembre 1943, mentre fischiavano vicino le granate di artiglieria. Il primo, Peter Tompkins, un americano idealista arruolato nel neonato servizio segreto Usa (l’Oss, Office of strategic services) che doveva infiltrarsi dietro le linee nemiche. L’altro, Raimondo Craveri, nome di battaglia «Mondo», genero di Benedetto Croce: «Un giovane ed energico italiano di bell’aspetto. (...) Dall’accento piemontese e dall’estrema padronanza di sé capii che mi ero imbattuto in un antifascista con il quale avrei potuto avere rapporti non solo militari ma intellettuali, politici e, cosa abbastanza strana dopo la mia esperienza nella Sicilia dominata dalla mafia, anche sociali». Il nuovo libro di Tompkins, L’altra Resistenza , è anche la storia del sodalizio fra i due e della creazione di un gruppo clandestino (l’Ori, Organizzazione resistenza italiana) che calamiterà molti altri giovani uniti dal medesimo coraggio, anche se di fedi politiche differenti: da Enzo Boeri, uomo di fiducia dell’Oss a Milano, ad Arrigo Boldrini, comunista, il leggendario comandante Bulow. In questa chiave vengono percorse vicende ricostruite da Tompkins anche in altre occasioni, approfondite, ora, grazie a nuovi documenti accessibili negli archivi americani e britannici. C’è un altro filo conduttore, più scabroso: gli ostacoli e i tradimenti che segnarono la guerra di Liberazione e la lotta partigiana da parte proprio degli angloamericani e dei loro servizi segreti, con l’attiva collaborazione di italiani badogliani e filomonarchici, con un regista principale individuato in Winston Churchill, già attento a prefigurare la futura Europa divisa in blocchi.
Da questo punto di vista la vicenda più clamorosa è solo adombrata nelle pagine di L’altra Resistenza : «Mi sono procurato i documenti con le conferme decisive per la mia ipotesi solo dopo la consegna delle bozze del libro», spiega l’autore. È il sospetto che l’arresto di Ferruccio Parri da parte dei nazisti, il 2 gennaio 1945 a Milano, sia stato provocato - praticamente organizzato - dai servizi segreti inglesi con l’obiettivo di decapitare la componente più attiva della Resistenza. Dell’episodio scrisse lo stesso Parri nel libro Due mesi con i nazisti (pubblicato da Carecas nel 1973), mentre ricostruzioni - talvolta non del tutto identiche - compaiono nelle opere di Edgardo Sogno, Raimondo Craveri e Franco Fucci. Tompkins, ora, porta l’attenzione sul ruolo di un italo-olandese, Riccardo De Haag. A Parri, apparentemente, i tedeschi arrivarono per caso. Il leader partigiano, infatti, abitava in un appartamento al cui piano superiore l’organizzazione di Sogno, la Franchi, aveva istallato una radiotrasmittente intercettata dai nazisti e messa sotto controllo. De Haag, nella parte di staffetta, arrivò lì per portare un messaggio da trasmettere, venne bloccato dai tedeschi appostati, perse la testa e corse al piano inferiore (secondo altre versioni disse che aveva sbagliato porta e doveva consegnare la lettera agli inquilini che abitavano sotto). La conclusione, comunque, fu che venne perquisita anche la casa dove Parri e la moglie si erano appena sistemati, arrivando da Roma sotto falso nome, e i due vennero smascherati.
Ora le nuove ricerche di Tompkins permettono di inquadrare De Haag non come un partigiano novellino e impressionabile, bensì come un agente segreto con un ruolo di rilievo e strettamente legato ai servizi britannici in un’operazione - la Missione Nemo, di cui il libro pubblica una relazione di bilancio - finalizzata alla sorveglianza e al controllo del Cln. Il passaggio logico successivo non manca di plausibilità nella visione di Tompkins sull’ostilità inglese nei confronti della Resistenza: la sorveglianza e il controllo, in questo caso, potrebbero essere stati spinti fino al boicottaggio e a una sostanziale delazione.
«Se Riccardo De Haag ha avuto un ruolo decisivo nell’arresto di Parri, ha agito in preda al panico, salvando però in questo modo se stesso? Oppure aveva ordini superiori?», si chiede oggi l’autore, andando un po’ più in là di quel che scrive nel libro.

Il libro di Peter Tompkins «L’altra Resistenza» (pagine 429, 19) è edito da il Saggiatore