martedì 3 maggio 2005

rischio psicosi per gli insegnanti

La Stampa 3 Maggio 2005
ALLARME. LA CUB SCUOLA
Gli insegnanti sempre più a rischio psicosi

Il disagio psichico tra i docenti - in ogni ordine di scuola - è sempre più all’ordine del giorno. E senza strategie di contrasto. L’allarme viene dalla Cub Scuola, il sindacato di base che ha patrocinato, alla libreria Comunardi, la presentazione del libro del medico Vittorio Lodolo D’Oria «Scuola di follia» (Armando Editore), una ricerca che presenta oltre 30 casi di docenti milanesi passati al vaglio del «Collegio Medico» per il riconoscimento dell’inabilità al lavoro. «E’ un tema di cui si parla poco questo - dice Cosimo Scarinzi, segretario provinciale Cub Scuola - e che necessita di soluzioni rispettose dei diritti dei lavoratori e degli studenti». Nel libro sfilano inquietudini e psicosi, stress, attacchi di panico e altro ancora. Situazioni spesso gravi, sia per chi le ha vissute sia per i bambini e i ragazzi che le hanno condivise. «A Torino e provincia - dice Scarinzi, a partire da uno studio ancora inedito - su quasi 25.000 insegnanti, quelli che negli ultimi anni hanno subito una visita in sede medico-legale sono 600 circa, il 2,4%». Il 3,1% nella scuola materna, il 2,6% alle elementari, il 2,4% alle medie e l’1,7% nella superiore. Le donne sono l’81%, gli uomini il 19%. «La predominanza femminile si spiega sia tenendo conto della composizione della categoria sia per la relativa maggiore incidenza nella scuola materna ed elementare». I casi accertati di patologie psichiche sono il 25%, le patologie psichiche associate ad altre il 24%, le altre patologie il 51%. Tra queste ultime, rilevanti sono le oncologiche (17,12%), oltre a quelle di carattere fonatorio. «Le patologie psichiche consistono per il 37,82% in disturbi dell’umore, per il 29,82% della personalità, per il 10,91% dell’adattamento, per il 9,09% disturbi d’ansia. Le vere malattie psicotiche sono il 5,45%, in media con le altre categorie di lavoratori». È interessante notare, osserva ancora Scarinzi «che le colleghe e i colleghi affetti da questi disturbi hanno una media di 23,2 anni di servizio. Inoltre, è da evidenziare l’abnorme rilevanza di disturbi di carattere psichico rispetto alle patologie gravi che caratterizzano altre categorie di lavoratori».