martedì 3 maggio 2005

uomini e macchine
l'orizzonte postumano

La Stampa TuttoLibri 30.4.05
Gli stregoni della tecnica mirano all’innesto fra uomini e macchine
Marco Belpoliti


AUGUST Kekulé, il chimico tedesco, studioso di chimica organica, che analizzò la composizione del carbonio, introducendo la teoria della sua tetravalenza (1857) e dei legami multipli, ha raccontato di aver scoperto in sogno la formula esagonale del benzene. Il sogno come alimento della scienza? Secondo Roger Caillois il regno del sogno estende il suo dominio anche nel regno della veglia, sin dentro la razionalità moderna; mentre per Karl Popper, pragmatista raffinato, nella scienza quello che conta è la scoperta, che può venire da ogni parte, non importa quale, persino dall'intuizione, qualità che il filosofo idealista Hegel tendeva a negarne l'esistenza. La scienza ha sempre sognato anche se si è interrogata incessantemente sui confini tra realtà e sogno, come fa Cartesio alle origini della razionalità moderna. Anche Galileo sognava, per quanto il suo sogno fosse sempre rigorosamente a occhi aperti e riguardava, come ha scritto anni fa Enrico Bellone, le «trame lente della ragione». Ma oggi la scienza cosa sogna? Prima di tutto di dominare la materia, quella umana in particolare. Un doppio sogno: da un lato, curare le malattie, raggiungere l'immortalità, e dall'altro innestare l'uomo nella macchina, o viceversa. L'orizzonte postumano alimenta oggi i sogni profondi della scienza. R. Kurzweil, ingegnere e manager, esperto del riconoscimento vocale delle macchine, inventore di computer per far leggere i ciechi, ha scritto due libri molto discussi ma pieni di fascino: L'età delle macchine intelligenti nel 1990 e L'età delle macchine spirituali nel 1999. Egli immagina scambi futuri tra uomo e macchina, veri e propri innesti fisici. Nei suoi libri, duramente contestati da Dominique Lecourt, il sogno religioso del rabbino di Praga di creare un Golem e quello letterario di K. Capek nel romanzo fantapolitico R.U.R. (1920) di costruire un Robot, sembra vicino alla realizzazione. Kurtzweil ha enunciato la legge di Moore, che prende il nome dall'inventore dei circuiti integrati. Secondo questa legge vi sarà presto una convergenza tra genetica, nanotecnologie e robotica: prima della fine del nostro millennio gli esseri umani non saranno i più intelligenti del pianeta. Le macchine li supereranno. Hans Moravec in Mente infantile. Il futuro dei robot e l'intelligenza umana parla di una mente umana che potrà essere implementata su di un computer, una liposuzione cranica che ricorda molto da vicina quella che il regista Cronenberg ha descritto in Existez. L'orizzonte postumano, così potentemente evocato dagli artisti come Orlan, Franko B. e Cindy Sherman, appare nelle opere dei neo-tecnologi a portata di mano, un sogno già in parte realizzato. In questa zona gli scienziati, gli aspiranti stregoni, si mescolano, come è sempre stato nei momenti ricchi ma anche torbidi delle rivoluzioni scientifiche, con religiosi, teologi, eretici, estremisti. La scienza non è una casa razionalista tutta finestre e angoli retti, ma contiene sottoscale, cantine, solai, zone d'ombra dove si covano idee eterodosse, confuse e tuttavia a volte anche proficue. La storia della scienza è discontinua, fatti di scienziati e alchimisti, come Newton, gran sognatore, ci insegna. Solo a posteriori gli storici della scienza trovano il bandolo della matassa, separando il grano della vera scienza dalle piante inutili o dannose dei pseudo-scienziati. Ecco dunque la funzione ambigua ma produttiva del sogno, la sua appartenenza al doppio regime della ragione, dove sogni e incubi si scambiano continuamente di posto. Unabomber, alias Thomas Kaczynski, è stato mosso, come affermano i suoi deliranti documenti, dal timore della tecnologia: la scienza può divorare l'uomo, ha affermato con preoccupazione. Per rimediare al sogno della ragione ha ucciso. La manipolazione genetica è una delle realtà incombenti che la scienza sta sognando per noi, giorno dopo giorno, anche se a volte, a proclamare il raggiungimento di obiettivi impossibili (la clonazione) ci pensano sette tecno-religiose o tecnologi di ispirazione profetica e teologica. Nel famoso libro di Bacone, La Nuova Atlantide, testo utopico che ci racconta di un'immaginaria isola e di un popolo reso felice dal progresso umano, gli scienziati si riuniscono nella Casa di Salomone per verificare se le nuove scoperte vadano o no divulgate. La scienza quando sogna non può fare a meno di sospettare, dice Bacone, che il suo sogno si trasformi in un incubo. A Cernobil, davanti agli uffici che avrebbero dovuto governare le sei centrali atomiche progettare dai sovietici, è stato eretto un monumento profetico: Prometeo che consegna il fuoco agli uomini. Il suo sogno di emancipazione non si è forse trasformato nel peggiore dei nostri incubi possibili?