martedì 21 giugno 2005

in Spagna
il governo socialista non ha proprio nessuna paura della chiesa cattolica

da aprileonline.info
E in Spagna...

(...)
A fine anno scade la proroga dei finanziamenti di Stato alla Chiesa cattolica e il governo del premier socialista potrebbe decidere di tagliare i fondi pubblici alla Chiesa con cui è ai ferri più che corti. L’avvertimento arriva, con una intervista al quotidiano barcellonese “La Vanguardia”, dal guardasigilli Juan Fernando Lopez Aguilar, difensore dell’allargamento dei diritti civili. A fine anno scade l’ultima proroga della disposizione transitoria dell’attuale sistema di finanziamento ecclesiale, pattuito nell’87 tra la Conferencia Episcopal Espanola (Cee) e l’ex governo socialista del premier Gonzalez. Allora le gerarchie religiose si impegnarono, nel giro di 3 anni, ad autofinanziarsi con l’apporto volontario dei fedeli dello 0,5 per cento della loro dichiarazione dei redditi sulle persone fisiche (in Italia è lo 0,8). Un compromesso, però, mai rispettato negli ultimi 15 anni. Lo Stato, sia con Gonzalez che con il premier popolare Aznar, ha sempre anticipato mensilmente (quest’anno 11,78 milioni di euro, su 141,46 previsti per il 2005), molto più di quanto versavano i fedeli. E non ha mai chiesto indietro la differenza tra la somma anticipata e quella incassata. Un gap a fondo perduto pari, solo tra l’88 ed il 2002, a 450,89 milioni di Euro. In questo contesto, Aguilar suona la carica: “La realtà è che l’apporto dei fedeli non è sufficiente, non arriva neppure al 70%. Quest’anno abbiamo sborsato 35 milioni di euro in più”. E subito dopo, avverte: “L’Esecutivo e la Chiesa sanno che questa situazione non è sostenibile all’infinito. È razionale che convochiamo una negoziazione che potrebbe aver luogo quando scadrà l’ultima proroga, alla fine di quest’anno”. Calendario alla mano, significa che l’ accordo sulla riforma del sistema di finanziamento ecclesiastico deve essere concluso prima della redazione della Finanziaria 2006, nel prossimo autunno. Ma c’è di più. Il ministro alla Giustizia, da cui dipende il decisivo sottosegretariato agli Affari religiosi, paventa anche tutta una serie di notevolissime riduzioni fiscali per i religiosi “che occorre negoziare”. Quali? Esenzione dell’Iva (concessa dall’89 contro il parere della Ue), imposte sui beni immobili, successioni, donazioni. Spiega Lopez Aguilar: “Dobbiamo essere capaci di mettere sul tavolo queste questioni senza che si dica che ci scontriamo con la Chiesa. Non dobbiamo dimenticarci che è una situazione eccezionale della Chiesa cattolica, di cui non usufruiscono altre confessioni costituzionalmente equiparate”. Insomma, è la resa dei conti del governo con la Conferenza episcopale.(...)

e alle elezioni il governo si rafforza anche
(dalla mailing list dell'UAAR):

«Zapa sta andando bene elettoralmente.
Ieri ci sono state anche le elezioni regionali in Galizia, una regione tradizionalmente di destra, dove il PP nel 2001 aveva la maggioranza assoluta ( 51.6% ) e il PSOE era al 21,8%. I risultati di ieri sono stati un calo del PP al 44,9% e una crescita del Psoe al 32,5% (= crescita di più del 50%).
In seggi +8 al Psoe, - 4 al PP e -4 al partito nazionalista galiziano (BNG).
Al momento BNG e Psoe insieme fanno i 38 seggi che danno la maggioranza.
Adesso sono in attesa del voto degli immigrati in Argentina».