domenica 19 giugno 2005

NoGod
l'8 per mille diamolo alla scienza!

Galileo 19.6.05
8 PER MILLE
"Diamolo alla scienza"

di Giovanna Dall'Ongaro

Inserire tra i possibili destinatari dell'otto per mille del reddito dei cittadini italiani anche gli istituti impegnati nella ricerca scientifica. È un'eventualità di cui si parla da tempo, ma ancora lontana da potersi realizzare. A spingere per una modifica dell'attuale sistema di ripartizione della quota prevista dalla legge 222/85, è scesa in campo l'associazione No God, che da anni porta avanti campagne per la laicità dello Stato. Nell'improba fatica di ostacolare ambigue relazioni tra Cesare e Dio rientra anche questa battaglia: una petizione popolare (sono per ora circa un migliaio le firme raccolte) da presentare ai presidenti di Camera e Senato, per inserire le istituzioni scientifiche tra i destinatari della quota in questione. E oggi più che mai la campagna di No God presenta i toni di un'aperta sfida al Vaticano: la scelta dei beneficiari dell'eventuale finanziamento sarebbero infatti i ricercatori italiani all'estero che studiano le cellule staminali embrionali.

Attualmente, a spartirsi l'otto per mille sono sei confessioni religiose (Chiesa cattolica, Assemblee di Dio in Italia, Chiesa valdese, Chiesa luterana, Chiese avventiste, Unione comunità ebraiche italiane) e lo Stato. La maggior parte di questi soggetti, Stato compreso, utilizza i fondi che riceve per interventi sociali e umanitari. La Chiesa cattolica, invece, insieme a quella luterana, li spende anche e soprattutto per mantenere l'apparato. Nel 2004, per esempio, dei 952 milioni di euro ottenuti, 442 sono stati impiegati per "esigenze di culto e pastorale", 320 per il sostentamento del clero, e 190 per gli interventi caritativi. Eppure, come osservano i Radicali italiani sul sito www.anticlericale.net, gli spot pubblicitari che in queste settimane invitano i contribuenti a optare per la Chiesa cattolica lasciano intendere che la prevalente destinazione sia a opere di carità. E anche, aggiungiamo noi, al restauro di chiese e altri beni culturali ecclesiastici, ai quali in verità va solo una esigua percentuale di quanto incassato dalla Chiesa: 70 milioni circa nel 2004. Per capire l'attuale meccanismo di ripartizione dell'otto per mille e le ragioni di chi lo vorrebbe modificare abbiamo fatto alcune do-mande a Giulio Vellocchia, presidente di No God.

Come funziona la ripartizione dell'otto per mille?
"La legge dell'85 è una conseguenza del nuovo concordato tra Stato e Santa Sede varato un anno prima. Fino ad allora lo Stato italiano versava la cosiddetta congrua alla Chiesa cattolica sotto forma di stipendio ai singoli preti. La legge 222, invece, stabilisce che il finanziamento, mediante il perverso meccanismo dell'otto per mille, è diretto alla Conferenza Episcopale Italiana, la quale decide come distribuirla tra le sue tre principali voci di spesa, scegliendo anche quali sacerdoti stipendiare. A noi è capitato di raccogliere le lamentele di preti, non del tutto allineati con le gerarchie, che sono stati esclusi dai finanziamenti".

Perché si tratterebbe di un meccanismo perverso?
"Perché è un'elargizione estorta, camuffata da libera scelta. Nella dichiarazione dei redditi si può decidere di devolvere la somma dell'otto per mille a una delle sei confessioni religiose oppure allo Stato. Il 60 per cento dei contribuenti non compie nessuna di queste scelte, forse nella speranza che quei soldi in qualche modo gli tornino indietro, ma il loro otto per mille viene per legge (art. 47, comma 3 della L. 222/85. NdR.) ridistribuito tra i diversi soggetti in proporzione alle scelte espresse dagli altri contribuenti. Ovviamente a beneficiarne più di tutti è la Chiesa cattolica con l'87 per cen-to di scelte a suo favore".

Quindi anche se non si indica la Chiesa cattolica come beneficiaria si danno comunque i soldi alla CEI… Di che cifre parliamo?
"I dati del 2003 riferiscono un incasso per quell'anno di un miliardo di euro, una somma già enorme ma destinata ad aumentare anche per il sempre crescente numero di chi non firma (dal 55 per cento del 1996 si è passati all'attuale 64 per cento, NdR.).

A chi devolverete quindi il vostro otto per mille?
"Sembrerà un paradosso, ma, in attesa di future modifiche alla legge, noi di No God invitiamo a scegliere di destinare l'otto per mille alla Chiesa valdese. È un compromesso che ci sentiamo di affrontare senza troppi rimorsi di coscienza perché i valdesi sono gli unici che onestamente rinunciano alla ridistribuzione dei soldi di chi non ha barrato alcuna casella. Ora però gli abbiamo proposto di accettare quella cifra per poi destinarla alla ricerca scientifica in campo biomedico. Così i valdesi potrebbero salvarsi l'anima, non intascando soldi non dovuti, e contemporaneamente salvare delle vite umane".

Quali sono le prossime tappe del "pellegrinaggio laico"?
"Una delle prossime battaglie di laicità riguarderà la depenalizzazione dell'eutanasia. E ancora una volta per fortuna non siamo soli, ci stiamo preparando ad affrontarla insieme ad altre associazioni che hanno partecipato all'Intesa Laica nata in occasione del referendum sulla fecondazione assistita".