La Stampa 8.7.05
ALTRE PERSONE COINVOLTE NELL’INCHIESTA SULLA RETE DI PROSTITUZIONE OMOSESSUALE MINORILE
Perizia psichiatrica per don Giaccardi
Chiesta dalla difesa del prete
Gianni Scarpace
MONDOVÌ «E’ bastato fornire un numero di telefono in modo ingenuo a un uomo di cui non sospettavo nulla per mettermi nei guai, ma confido nel fatto che la magistratura capisca che io, in questa brutta storia, non c’entro nulla». Parla uno dei due cuneesi coinvolti nella vicenda giudiziaria che ha portato all’arresto di don Renato Giaccardi, il sacerdote di 43 anni accusato di sfruttamento, favoreggiamento e induzione della prostituzione ai danni di minorenni.
E’ il monregalese G. C., 40 anni, parrucchiere di Mondovì, accusato, in questa fase istruttoria della vicenda giudiziaria, di concorso in favoreggiamento alla prostituzione. L’uomo è già stato interrogato dal gip Luigi Acquarone. Ha spiegato la sua posizione e soprattutto il suo rapporto con il sacerdote, che adescava i minorenni promettendo denaro, dolci e ricariche telefoniche in cambio di attenzioni particolari. «La posizione del mio cliente - spiega l’avvocato Elio Botto, di Mondovì - è stata chiarita in seguito alle dichiarazioni rese in interrogatorio. E’ emersa la sua estraneità rispetto ai gravi e infamanti fatti che gli vengono addebitati. Anzi, a mio parere, è chiaro che nella vicenda il parrucchiere non ha commesso alcun reato. Il suo coinvolgimento è venuto a galla unicamente dalla sfortunata coincidenza di essersi imbattuto nel Giaccardi con un incontro e una frequentazione occasionale. Ignorava fosse un sacerdote, poiché non lo ha mai visto con la divisa sacerdotale o con segni del suo ministero. Tanto meno poteva immaginare che fosse implicato in vicende che coinvolgevano minorenni. Il mio cliente ha potuto dimostrare che l’unica azione che poteva essere equivocata a suo danno è rappresentata dalla consegna al sacerdote di un numero telefonico desunto da una rivista specializzata in annunci particolari a diffusione regionale. Si trattava di una coppia sconosciuta disponibile ad incontri, ma il mio cliente disconosce se quell’incontro si sia mai fatto». G. C. è stato messo agli arresti domiciliari per due giorni e poi rimesso in libertà.
«Non ho conosciuto e non ho mai visto - ha dichiarato il parrucchiere monregalese - alcun minorenne insieme a Giaccardi, né altri soggetti implicati. Quell’uomo mi chiedeva con insistenza di aiutarlo ad ampliare le sue conoscenze ed era sempre molto convincente, suadente, accattivante».
Dello stesso reato di favoreggiamento è accusato anche F. B., 25 anni, addetto di un centro sportivo cuneese. Anch’egli è già stato ascoltato dagli inquirenti, impegnati a terminare i colloqui con i minorenni coinvolti nella vicenda.
«Incaricherò un professionista per far compiere una perizia psichiatrica sul sacerdote indagato». A dichiararlo è il sostituto procuratore Riccardo Baudinelli, titolare dell’indagine. L’avvocato difensore Cristina Beccaria, di Mondovì, incaricherà a sua volta un tecnico per la controperizia. Don Renato si trova agli arresti domiciliari in uno degli istituti religiosi di cui era confessore.
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