venerdì 20 febbraio 2004

aumentano i casi di suicidio fra i soldati americani in Iraq

Brescia Oggi Venerdì 20 Febbraio 2004
GUERRA IN IRAQ
Soldati Usa suicidi C'è un buco nero dietro i dati ufficiali


Washington. Dall'inizio della guerra in Iraq il Pentagono ha ammesso 22 casi di suicidio tra le truppe inviate a combattere nella regione. Ma il numero potrebbe essere molto più alto. Le statistiche del Pentagono non comprendono i casi ancora sotto indagine, non includono i suicidi negli ospedali militari negli Usa (o al ritorno in famiglia) e, soprattutto, non includono casi di morte in Iraq archiviati come dovuti a «ferite d?arma da fuoco non ostile». Una dizione generica, sostiene Stephen Robinson, dirigente di una associazione di veterani della Guerra del Golfo, usata dalle autorità militari «per nascondere il numero effettivo dei suicidi, molto più alto». La guerra in Iraq, secondo gli esperti, presenta molti paralleli con quella in Vietnam sotto l'aspetto delle conseguenze psicologiche per i soldati americani. A differenza della prima e seconda Guerra mondiale, i combattimenti in corso in Iraq sono stati provocati stavolta dagli Stati Uniti. A differenza del primo conflitto nel Golfo, durato solo quattro giorni di combattimenti attivi per i soldati, stavolta i militari Usa hanno avuto ampio tempo per essere immersi negli orrori del conflitto e riflettere sulle sue conseguenze.
«È una guerra senza un fronte. Il nemico può essere ovunque. Il pericolo è onnipresente. Anche un mucchio di rifiuti può nascondere una trappola mortale», afferma Robinson. Lo stress continuo può incidere duramente sul morale dei soldati. Portando alla depressione e ad uno stato di ansia. «Un militare può sentirsi intrappolato in questa situazione - afferma il colonnello Ricky Malone, capo del dipartimento mentale di un ospedale militare a Baghdad - e per chi vuole uscire a tutti i costi dalla trappola, la morte può essere a volte una soluzione».
I cappellani militari o altri consiglieri spirituali sono uno degli aiuti messi a disposizione dei soldati. Dall'inizio della guerra, l'esercito ha ricoverato almeno 600 soldati in ospedali militari per problemi mentali o psicologici. Il Pentagono sottolinea che la media dei suicidi dei soldati in Iraq (considerando però solo i 22 casi accertati) non è allarmante: è una percentuale del 13,5 per ogni 100.000 soldati, solo leggermente più alta della media generale delle forze armate dell'11 per 100.000 unità. Robinson sostiene però che le cifre reali e definitive dei suicidi tra i soldati in Iraq potrebbero alzare notevolmente questa media. Un aumento nel numero dei suicidi dei soldati nel luglio scorso in Iraq aveva già spinto le autorità militari americane a inviare d'urgenza nel paese una squadra medica specializzata in problemi mentali per indagare sul problema.
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