venerdì 20 febbraio 2004

effetto placebo

Yahoo Notizie Venerdì 20 Febbraio 2004, 10:52
(Reuters) Effetto placebo funziona davvero, anche se solo sul cervello


WASHINGTON (Reuters) - Uno studio effettuato sul cervello, i cui risultati sono stati pubblicati ieri, ha dimostrato che l'effetto placebo è davvero efficace sul dolore, anche se agisce esclusivamente sul cervello stesso.
Le persone alle quali vengono somministrati falsi farmaci che ritengono antidolorifici, secondo la ricerca hanno dimostrato una riduzione dell'attività cerebrale nella parte del cervello che regola proprio il dolore.
"Quel che abbiamo provato con lo studio è che quando si ricorre all'effetto placebo, questo ha davvero un qualche effetto sul cervello che riduce la sensibilità", ha detto il dottor Kenneth Casey, neurologo dell'Università del Michigan, che ha condotto la ricerca assieme e a studiosi dell'Università di Princeton.
Lo studio è in linea con altre ricerche che hanno dimostrato che l'effetto placebo provoca mutamenti nel cervello dei pazienti, ad esempio in casi di depressione.
L'effetto placebo è stato conosciuto per secoli e la parola stessa viene dal latino, coniugazione al tempo futuro del verbo piacere, "piacerò".
Per secoli i medici hanno prescritto pillole di zucchero a pazienti che non potevano aiutare altrimenti. L'effetto placebo è talmente forte che gli studi medici includono generalmente un "ramo placebo" per accertare che un farmaco abbia davvero effetto con un meccanismo unico.
Si stima che circa il 30% dei pazienti in diverse condizioni si senta meglio semplicemente con una pillola, un'iniezione o un trattamento medico.
Ma gli effetti, pur se psicologici, sono reali. L'equipe di Casey ha dimostrato che i placebo possono influire sulle zone del cervello che provocano la sensazione di dolore.
"L'attività cerebrale è significativa per determinare quel che sentiamo, come ci sentiamo ed in questo caso di dolore, quanto ne avvertiamo", ha detto Casey nel corso di un'intervista telefonica.
"Quando la gente si aspetta che il dolore diminuisca, i percorsi del dolore, quelle aree del cervello che sappiamo essere attivate dal dolore, dimostrano minore attività, anche se lo stimolo è lo stesso".