martedì 11 gennaio 2005

il nuovo libro di Margherita Hack

L'Unità, 10.1.05
Hack è tra gli scienziati più noti e simpatici al grande pubblico. Se si legge "Qualcosa di inaspettato", il nuovo libro in cui racconta la sua vita e le sue scelte, si capisce perché
VIVERE CON RAGIONE E PASSIONE, IL SEGRETO DI MARGHERITA
Pietro Greco


Margherita Hack, la signora delle stelle, è uno dei personaggi del mondo della scienza più noti al grande pubblico. Certo è la più simpatica. E se leggete il suo libro più recente, "Qualcosa di inaspettato", (Laterza), capirete perché.
Il nuovo libro è un lungo racconto della sua vita e del suo modo di intendere la vita costruito in collaborazione con Mauro Scanu, un giovane giornalista scientifico. In questo suo narrarsi, Margherita Hack rivela il segreto della sua notorietà e della sua simpatia. Un impasto di elementi semplici, anche se spesso inaspettati rispetto allo stereotipo che il grande pubblico ha dello scienziato (e, soprattutto della scienziata).
Gli elementi semplici con cui Margherita Hack ha costruito la sua vita e la sua visione della vita sono due: la ragione e la passione. Inutile dire che questi due elementi non sono affatto in contraddizione. E che in ciascuno di noi sono sempre presenti. Tuttavia in Margherita Hack sono presenti con una certa radicale purezza in ogni e ciascun aspetto della sua vita. Quando incontro e pratica l'astronomia, alla ricerca di "qualcosa di inaspettato". Quando incontra e sposa Aldo, il compagno della sua vita. Quando incontra e si batte contro l'astrologia (e tutta la lunga teoria che fanno della superstizione una delle culture popolari più diffuse persino nell'Occidente illuminista). Quando scrive i suoi libri di divulgazione (una ventina e più) e partecipa a innumerevoli conferenze pubbliche. Quando arringa la folla, a Barcola (alle porte di Trieste) per "salvare le balene". Quando esplicita il suo ateismo, nel pieno rispetto dei lavori religiosi. Quando, infine, si batte senza reticanza per affermare la sua visione politica del mondo.
In tutte e ciascuna di queste sue dimensioni - scienzata, moglie, intellettuale illuminista, divulgatrice, ecologista, politica - Margherita Hack esercita la sua passionale razionalità o, se volete, la sua razionale passionalità. Senza calcoli né ipocrisie. Con una radicalità che fa tenerezza. Ecco, in breve, qual è il segreto del successo e della simpatia che Margherita Hack suscita, meritatamente, presso il grande pubblico.
In questo suo raccontare e rivendicare un'umanità a tutto tondo - non solo scienziata, ma appunto moglie, intellettuale illuminista, divulgatrice, ecologista, politica - c'è una esplicita rivendicazione di normalità: "Pur avendo trascorso gran parte della mia vita a studiare il cielo - scrive - i miei piedi sono rimasti sempre ben piantati per terra. Rappresento una smentita abbastanza evidente di quel luogo comune secondo cui gli scienzati, e in particolare gli astronomi, sono totalmente disinteressati agli eventi quotidiani: fin da quando facevo il ginnasio, infatti, mi interessavano la politica e i problemi sociali". Una normalità che Margherita Hack rivendica non solo a se stessa ma alla figura dello scienziato. L'impegno politico e sociale, scrive, è "comune alla maggioranza dei miei colleghi".
Margherita Hack, dunque, appartiene a quella categoria di ricercatori che si sentiva a disagio nella "torre d'avorio" in cui, fino a qualche tempo fa, gli scienziati vivevano e si trova a proprio agio ora che le mura di quella torre sono definitivamente crollate e gli scienziati sono costretti "a vivere nella società". Margherita con i piedi per terra ha - e rivendica - un preciso e attualissimo obiettivo politico. Che va oltre l'imperativo etico che Francis Bacon indicava agli uomini e alle donne della nuova scienza: "lavorare per il bene dell'umanità". Margherita Hack si sente di andare oltre. "Oggi - scrive - è più che mai necessario stare dalla parte dei più deboli e degli emarginati, dei "diversi", di coloro che vengono dal Sud povero del mondo a cercare lavoro e una vita più degna e spesso sono male accolti da una popolazione di corta memoria che ha vissuto le umiliazioni e le difficoltà dell'emigrazione fino a pochi decenni fa".
Lei non ama l'irrazionalità. E la disuguaglianza è un elemento irrazionale del mondo. Margherita coi piedi per terra vorrebbe, con la forza della passione, rimuovere questo elemento contro ragione: "Una delle sfide più grandi è rappresentata dal miglioramento delle condizioni del Terzo Mondo che, a causa delle politiche ultraliberiste imposte dalla globalizzazione, diventa ogni giorno più povero, più affamato e più assetato".
In questa lotta alla disuguaglianza la scienza, secondo Margherita Hack, ha un ruolo primario da compiere. E gli scienziati hanno il dovere di schierarsi. "Per questi motivi sono sempre stata di sinistra e mi batto perché (la lotta contro la disuguaglianza) non si limiti solo al nostro paese ma al mondo intero nel suo complesso".
Margherita Hack, la signora delle stesse, è uno dei personaggi scientifici più noti e simpatici al grande pubblico non perché nasconde il suo essere di parte (contro la superstizione, contro il neoliberismo, per lo sviluppo sostenibile, per una visione laica della società). Ma perché lo rivendica. Con ragione e con passione.