giovedì 5 maggio 2005

psicologia australiana
curano la depressione giovanile con il cellulare...

Corriere della Sera 5.5.05
Psicologia hi-tech: un telefonino per aiutare gli adolescenti
La depressione si cura anche via cellulare
Si sperimenta in Australia un’applicazione mobile per il monitoraggio della sindrome depressiva nei più giovani

MELBOURNE – Gi psicologi australiani sfrutteranno l’amore dei ragazzi per i propri telefoni cellulari al fine di studiare la depressione, cercando così di identificare tempestivamente quei segnali che potrebbero portare gli adolescenti a comportamenti potenzialmente pericolosi.
La psicologa Sophie Reid del Melbourne's Murdoch Children's Research Institute, dopo essersi scontrata con la ritrosia dei suoi giovani pazienti alla compilazione di questionari e diari di autoanalisi, ha rivolto la propria attenzione a quello che senza dubbio è uno dei gadget più amati dalla fascia di popolazione in questione. Secondo la Reid, infatti, per coinvolgere e far partecipare i ragazzini ai processi di analisi è necessario utilizzare uno strumento da loro considerato «amico», e in tal senso niente è meglio del telefonino.
Il progetto messo a punto dalla dottoressa australiana – in collaborazione con la società Object Consulting – sarà testato inizialmente da un gruppo di 40 adolescenti, a ognuno dei quali sarà assegnato uno smart phone Nokia 6260 su cui è stata installata una particolare applicazione Java. Proprio attraverso tale software sarà possibile raccogliere informazioni utili all’analisi psicologica: il programma prevede infatti che i teenager utilizzino le funzioni testuali dell’apparecchio per rispondere a semplici domande che quotidianamente il sistema porrà loro, come per esempio «sei da solo?», «è successo qualcosa che ti ha stressato?» e, ancora, «se sì, come hai reagito?». Quindi, ogni fine settimana, le informazioni raccolte in ciascun telefonino saranno scaricate via Bluetooth sui computer degli psicologi, che provvederanno all’analisi dei dati raccolti.
Il prossimo anno lo studio sarà esteso ad altri 400 ragazzi - è riportato su ZDNet - nel tentativo di combattere ansia e depressione giovanile, problemi che - come spiega la dottoressa Reid - attualmente interessano il 30% degli adolescenti ma che entro il 2020 potrebbero diventare i disturbi più diffusi sul territorio australiano.