La Stampa 5 Maggio 2005
UNA SENTENZA DELLA CASSAZIONE
È reato umiliare i figli
ROMA La dignità dei figli dev’essere rispettata dai genitori, che devono bandire qualsiasi forma di violenza non solo fisica ma anche psichica che possa comportare disturbi per la loro salute mentale. Vietato, dunque, ritenere che il metodo per educarli sia quello di umiliarli, svalutarli e denigrarli.
Con una sentenza innovativa la Cassazione interpreta l’abuso dei mezzi di correzione: non può più intendersi solo come un comportamento dannoso «sul piano fisico» per il bambino, ma deve includere anche l’abuso psicologico, da cui possono nascere molti disturbi. Scrivono gli alti magistrati: «Costituisce abuso», punibile secondo quanto previsto dall’articolo 571 del codice penale, «anche il comportamento doloso, attivo o omissivo, mantenuto per un tempo apprezzabile che umilia, svaluta, denigra e sottopone a sevizie psicologiche un bambino, causandogli pericoli per la salute, anche se è compiuto con soggettiva intenzione correttiva e disciplinare».
A «lamentarsi» della condanna, di fronte ai giudici che hanno dichiarato inammissibile il ricorso, è stato un padre, che ha sostenuto come «il carattere episodico della chiusura in cantina e l’aver sfregato i pantaloni sul viso del figlio non può integrare il reato addebitato, in quanto non derivano pericoli di malattia».
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»