venerdì 3 giugno 2005

neanche un caffé con uno così!
l'ineffabile Rutelli ubbidirà agli ordini di Ruini

AdnKronos 3.6.05
Roma, 3 giu. - (Adnkronos) - Astensione. Sarà questa la scelta di Francesco Rutelli ai prossimi referendum sulla fecondazione assistita. Una decisione presa ''come politico e come parlamentare e non come presidente della Margherita'' e illustrata nel corso di un incontro pubblico svoltosi questa mattina.

Per Forza Italia l'annuncio sul referendum è una presa di distanza dall'Ulivo
Dal comitato per il sì reazioni di disappunto e inviti alla coerenza
L'astensione di Rutelli esalta Bondi
"Si aprono prospettive inusitate"
Boselli: "Una posizione arretrata e conservatrice"

ROMA - Entusiasmo, sarcasmo, disappunto. Sono contrastanti le reazioni suscitate nel mondo politico dall'annuncio di Francesco Rutelli sull'astensione al referendum del 12 e 13 giugno. A essere entusiasta è il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi che legge nella decisione del leader della Margherita il prologo di un vasto rivolgimento negli schieramenti e nelle alleanze tra partiti. "La posizione espressa da Rutelli sulla legittimità dell'astensione", commenta Bondi, "è una posizione di grande importanza e di grande significato. La comune condivisione di valori essenziali per il futuro dell'umanità apre obiettivamente prospettive politiche nuove e inusitate".
Ancora più esplicito lo scenario tratteggiato dall'ex ministro di An Maurizio Gasparri. "E' possibile - afferma - che dietro la decisione di Rutelli di astenersi vi possano essere ragioni strumentali. E' infatti evidente come in questi giorni Rutelli stia assumendo una serie di posizioni che probabilmente mirano più alla leadership di uno schieramento neocentrista futuro da contrapporre alla sinistra, anche facendo leva su spezzoni di centro del centrodestra".
Una previsione che le prime reazioni interne alla Margherita sembrano effettivamente legittimare. "Rispetto la decisione di Rutelli di astenersi al referendum e non contesto il metodo della scelta personale - spiega il membro della direzione del partito Pierluigi Mantini - ma nel merito l'astensione di Rutelli ci allontana perché un leader politico ha il dovere di partecipare al voto, in qualunque forma, rispettando l'esito del voto".
"Vi è inoltre il dovere della coerenza - aggiunge Mantini - e ricordo che tutto il centrosinistra ha votato pochi mesi fa la modifica della disciplina costituzionale del quorum del referendum abrogativo proprio per impedire che una minoranza, unita all'astensionismo fisiologico, prevalga sulla maggioranza dei cittadini che partecipano al voto".
Un richiamo alla coerenza, condito con un cenno sarcastico, arriva anche dal leader radicale Daniele Capezzone che definisce la dichiarazione di Rutelli "una ragione di più per invitare i simpatizzanti della Margherita ad un voto che aiuterà a far nascere più bambini, e a sperare di poter guarire tante terribili malattie". "Mi spiace - aggiunge - ancora una volta secondo un copione triste e scontato, nella politica italiana le convenienze e le furbate prevalgono sulle convinzioni".
Duro anche il commento di un altro dei promotori del referendum, il diessino Lanfranco Turci. "Ritengo politicamente e moralmente inaccettabile - spiega Turci - che un leader del centrosinistra che ha votato questa pessima legge in parlamento ora tenti con l'astensione di sottrarre agli elettori il diritto di pronunciarsi con il voto. Apparentemente Rutelli non considera gli elettori del centrosinistra, cui ha chiesto nel 2001 il voto per governare il paese, abbastanza maturi da poter esprimere il proprio giudizio su temi che riguardano da vicino le loro speranze di genitorialità, di salute e di libertà".
Enrico Boselli parla di "posizione arretrata e conservatrice". E Katia Belillo avverte: "Rutelli voti pure come vuole, ma non può attaccare la gran parte delle forse del centrosinistra".