venerdì 3 giugno 2005

sinistra
tanti auguri a Vittorio Foa!

Corriere della Sera 3.6.05
Lui: sono fortunato, ho scelto bene. Mano nella mano con Sesa Tatò per tutta la cerimonia
Foa sposo a 95 anni, brindisi con un bicchiere d’acqua
Fabrizio Caccia

FORMIA (Latina) - Matrimonio con suspense. Emergenza bomba a Formia fino quasi al giorno prima e poi, sul più bello, la stilografica del sindaco diessino, Sandro Bartolomeo, che fa cilecca. Ci pensa un fotografo, allora, a passare una biro a Vittorio Foa e Sesa Tatò per firmare il registro civile. Comunque nozze da sogno, nozze da ricordare. Lui 95 anni, lei 80, vestito color tortora di seta e un cappellino comprato a Parigi. Felici, commossi, beati. E mano nella mano per tutta la cerimonia come due ragazzini.
Sposi il 2 giugno, festa della Repubblica, perché così hanno deciso loro, che all’Italia hanno dedicato l’impegno di una vita. Il presidente Ciampi e sua moglie Franca hanno mandato un biglietto affettuosissimo: «Vivere la propria esistenza con impegno, curiosità e progetto continuo è un dono per se stessi e per gli altri. La decisione di regalarvi questo giorno così felice ne rappresenta una bella conferma. Vi siamo vicini con molta gioia e grande affetto». Anche Fausto Bertinotti, il segretario di Rifondazione comunista, ha inviato una lettera in cui esalta questo matrimonio come un segnale di speranza. «Per un futuro - scrive Bertinotti - da costruire insieme». Gli amici comuni ora li prendono in giro: «Ragazzi, scusate, ci avete pensato bene?». Altroché: 26 anni, ci hanno pensato.
Il 2 giugno poi è anche la festa di Sant’Erasmo, patrono di Formia. Le emozioni, insomma, non mancano: «Il matrimonio - spiega Vittorio, brindando con acqua - vuol dire prender sul serio i propri sentimenti, dar loro costanza, significato, profondità. Ma è anche vero che bisogna essere fortunati per scegliere bene. E io lo sono stato».
Ci sono due dei tre figli avuti da Vittorio con la prima moglie, Lisa Giua, morta a 82 anni il 4 marzo scorso: Anna e Renzo. Solo Bettina, la minore, non è venuta, in procinto di partire per l’Africa. C’è anche Daniela Garavini, la figlia di Sesa e del suo primo marito, Sergio Garavini, storico leader della Cgil e del Pci, morto nel 2001. Daniela fa da testimone assieme a Pietro Marcenaro, segretario ds del Piemonte.
Si direbbe che una buona fetta di cultura italiana si sia radunata sul mare pontino: c’è Alfredo Reichlin, fresco ottantenne, che proprio a Formia assieme a Foa e a Miriam Mafai due anni fa scrisse «Il silenzio dei comunisti». C’è l’ex segretario generale della Cgil Bruno Trentin con la moglie, la giornalista e scrittrice francese Marcelle Padovani, che hanno portato in dono una lampada di Murano. E poi lo storico Paul Ginsborg. E infine Vittorio Sermonti con Ludovica Ripa di Meana, davvero stregati dai novelli sposi («Gli vorrei dedicare l’ottavo canto del Paradiso - esclama Sermonti - quello dedicato a Carlo Martello nel cielo di Venere, innamorato perso della moglie Clemenza»). La festa va avanti fino a tarda sera. «Bisogna avere fiducia nel futuro» ha sempre detto Vittorio Foa. Per il centenario della Cgil, nel 2006, sta preparando un libro insieme con il segretario generale, Guglielmo Epifani: «Ma non posso dirvi di più» conclude scherzoso.