venerdì 3 giugno 2005

Roma
tensione a Centocelle

Corriere della Sera, cronaca di Roma 3.6.05
Per la ricorrenza della Liberazione di Roma, Forza Nuova indice un presidio, i centri sociali si oppongono
In piazza tra festa e tensione
Ieri tafferugli a Testaccio per il «contro-corteo» del 2 giugno. Domani occhi puntati su Centocelle

Ieri sui Fori Imperiali parata militare del 2 giugno. Davanti a migliaia di romani e turisti hanno sfilato i nostri soldati, con le frecce tricolori a chiudere. Ma tafferugli sono avvenuti a Testaccio, dove era programmata una «controparata» pacifista. Il corteo di Cobas, Rdb e circoli di Rifondazione è stato bloccato in fondo a via Marmorata per uno striscione «Pisanu: vergogna della Repubblica, chiudiamo i lager Cpt» ritenuto «offensivo» dalla questura. Dopo un’ora di trattative, improvvisi gli incidenti. Un consigliere municipale rimasto ferito è stato ricoverato al San Camillo. E domani occhi puntati a Centocelle dove Forza Nuova farà un sit-in cui si oppongono i centri sociali.

Cresce la tensione nel popolare quartiere.
Schiuma (An): no al diktat dei centri sociali «No al presidio di Forza Nuova»
Centocelle, il VII Municipio chiede di bloccare il sit-in di estrema destra previsto domani


La scorsa notte ignoti, con una bomboletta spray, hanno vergato la scritta «via i fasci da Centocelle» contro la sede del circolo di Alleanza Nazionale in via delle Palme, nel popolare quartiere romano. Intanto venivano staccati i manifesti che annunciano la manifestazione, in programma sabato nel quartiere, di Forza Nuova. Ed è questo appuntamento in piazza San Felice, alle 17 di sabato, a rendere incandescente il clima che si respira a Centocelle. Per la stessa giornata sta intanto crescendo la preparazione della «festa» per la Liberazione convocata da un cartello di forze di sinistra guidato dal locale Comitato di quartiere di Centocelle. «Un’altra sede di An oggetto di scritte minacciose. Questa volta hanno scritto sulla serranda di un circolo in via delle Palme, "via i fasci da Centocelle", e sono stati staccati i manifesti di Azione Giovani, l’organizzazione giovanile di An dello stesso circolo che preannunciavano iniziative politiche». La protesta è del capogruppo di An alla Provincia di Roma Piergiorgio Benvenuti. «Ritengo stia lievitando in città un clima di intimidazione e di minacce nei confronti di esponenti di An e di Azione Giovani, chiedo un maggior controllo, l’individuazione di chi teorizza azioni di violenza e di intimidazione per prevenire ulteriori e più gravi azioni». «Certamente nessuno potrà mai intimidire coloro i quali - ha concluso Benvenuti - quotidianamente con fermezza e coraggio, esprimono il proprio pensiero politico e partecipano attivamente alla vita politica della destra a Roma».
L’avvenimento spiega il clima che si sta vivendo a Centocelle, in queste ore che precedono un sabato che si presenta problematico per il popolare quartiere. A tutt’oggi infatti, dalla Questura non è scattato nessun divieto nei confronti della manifestazione promossa da Forza Nuova, nonostante un parere tecnico indirizzato al divieto espresso dal prefetto Achille Serra e dalla riunione del Comitato per l’ordine pubblico tenutasi mercoledì. A prefetto e questore però esponenti di Forza Nuova e di An hanno chiesto di non piegarsi al diktat dei centri sociali e, come ha ricordato il consigliere comunale di An Fabio Sabbatani Schiuma, «di chi spacca le vetrine».
A chiedere il divieto però non sono solo i centri sociali e la rete no-global di Centocelle. Lo ricorda il presidente del VII Municipio Stefano Tozzi che rivendica l’ordine del giorno votato dal consiglio municipale nei giorni scorsi: «A considerare come una provocazione quel raduno di Forza Nuova non è stato solo il centrosinistra - spiega Tozzi -. Con noi della maggioranza hanno votato anche i consiglieri di Forza Italia e dell’Udc. Altri consiglieri di An hanno preferito assentarsi dall’aula al momento del voto. Alla fine contro hanno votato solo due consiglieri di An».
Mobilitati anche i partigiani del quartiere, uno dei più vivi durante la lotta antifascista e i mesi dell’occupazione nazista di Roma. Adriano Forcella a 15 anni spargeva i chiodi a quattro punte sulla Casilina e sulla Prenestina, li fabbricava lo zio Luigi a Tor Pignattara. Ora dice. «Invece di ritrovarci tra i piedi un raduno fascista - spiega Forcella - avrei preferito concentrarmi sul progetto di rifacimento di piazza delle Camelie. Lì dobbiamo spostare le rotaie e ricordare con un monumento i nostri 18 partigiani caduti allora per la nostra libertà. Vorrà dire che ora i vecchi ex partigiani come me devono però continuare a mobilitarsi...».
La «festa» ideata dal comitato coordinato da Leonardo Rinaldi sta prendendo corpo: mimi, saltimbanchi, bande musicali come la «Titubanda» del centro sociale Snia Viscosa, perfino un complesso sinfonico da far suonare in via dei Castani.