Corriere della Sera 3.6.05
Su «Nature» uno studio dell’università di Zurigo.
È l’ossitocina: viene liberata durante l’orgasmo. I suoi livelli precipitano con il ricordo di emozioni negative
Ecco l’«ormone della fiducia»: aiuta a vincere la diffidenza
Potrebbe essere la trama di un altro film di Batman: un criminale spruzza su Gotham City un aerosol a base di un «ormone della fiducia» e tutti si precipitano a consegnargli i loro soldi. Così banche, borse e governo vanno in rovina. Troppo fantasioso? Non proprio. Un gruppo di ricercatori svizzeri e americani ha appena dimostrato che basta qualche sniffata di un ormone, chiamato ossitocina, per aumentare la fiducia nel prossimo e ammettono che la possibilità di abusi non può essere ignorata. I sorprendenti effetti di questa sostanza sulla propensione verso gli altri sono stati svelati da un gioco per investitori, ma giocato con soldi veri e valutato con metodi scientifici. L’investitore (in totale la ricerca ha coinvolto 194 persone, tutti studenti maschi) poteva mettere somme di denaro di varia entità a disposizione di un amministratore fiduciario, con la consapevolezza che avrebbe potuto guadagnarci anche quattro volte, ma che sarebbe stato l’amministratore a decidere se e quanti soldi restituire.
Michael Kosfeld, dell’Università di Zurigo, che ha coordinato lo studio pubblicato sull’ultimo numero della rivista Nature , ha dimostrato che gli investitori più fiduciosi, quelli cioè più propensi a investire somme elevate, erano quelli che avevano «sniffato» ossitocina. Più cauti erano, invece, coloro cui era stato somministrato un placebo, cioè un prodotto inefficace. Questa propensione scompariva quando il ruolo dell’amministratore fiduciario in carne e ossa era sostituito da un computer: l’effetto dell’ossitocina, dunque, è quello di aumentare le interazioni sociali piuttosto che rendere le persone più propense al rischio.
L’ingrediente della magica «pozione della fiducia» è un ormone, l’ossitocina appunto, conosciuto anche come ormone delle coccole e prodotto normalmente dal cervello: viene liberato sia in uomini sia in donne durante l’orgasmo sessuale; i suoi livelli nel sangue aumentano durante i massaggi e precipitano con il ricordo di un’emozione negativa. Non solo: l’ormone viene anche utilizzato per indurre il parto e stimolare la lattazione e già i ricercatori sospettavano che potesse influenzare il comportamento di uomini e animali incoraggiandoli a superare la naturale diffidenza di fronte a situazioni rischiose. Effetto, quest’ultimo, che ora è ben dimostrato e potrebbe essere sfruttato, nel bene e nel male.
I medici stanno ipotizzando un suo utilizzo per curare persone che hanno difficoltà a rapportarsi con gli altri e, in generale, con il mondo esterno. «Stimolare la fiducia nel prossimo - ha commentato un altro ricercatore del team svizzero, Ernst Fehr - potrebbe aiutare individui che soffrono di fobia sociale o di autismo».
Ma l’ossitocina, proprio perché aiuta a vincere la diffidenza verso gli altri, potrebbe essere usata per raggirare la gente e manipolarne le opinioni? Kosfeld ne dubita perché occorre all’incirca un’ora prima che l’ormone raggiunga il cervello e non è facile costringere una persona a sniffare qualcosa che non conosce. Spruzzato nell’aria, invece, l’ormone mantiene la sua efficacia soltanto per pochi minuti e per ora non è «somministrabile» con qualche bevanda.
Ogni supposizione, per quanto stravagante, è però legittima. Qualche politico potrebbe pensare di utilizzare l’ossitocina per orientare le scelte di voto degli elettori durante i comizi. Un innamorato respinto potrebbe usarla come un profumo per vincere le resistenze dell’altro. Un responsabile vendite senza scrupoli potrebbe pomparla nell’aria di qualche grande magazzino e rendere i clienti più propensi all’acquisto. Ma secondo Antonio Damasio, neurologo dell’Università dell’Iowa a Iowa City, oggi la pubblicità usa trucchi, come certe suggestive immagini di paesaggi o di situazioni a contenuto erotico, che probabilmente stimolano per vie naturali la produzione di ossitocina da parte dell’organismo.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
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