venerdì 19 settembre 2003

uno sguardo differente sulla letteratura latina

Repubblica 19.7.03

I GRANDI NEVROTICI DELL´ETÀ CLASSICA
FRANCO MARCOALDI


Pochi possono vantare la conoscenza della poesia latina che ha Luca Canali, traduttore tra gli altri di Catullo, Lucrezio, Virgilio, Orazio, Lucano, Petronio.
Ma a differenza di altri studiosi Canali non si accontenta dell´analisi dell´opera. Vorrebbe andare oltre: penetrare nella psicologia più profonda di questi maestri, nei loro traumi infantili, nei loro incubi ricorrenti, nelle loro turbe e défaillances. Insomma, nella loro vita intima. E visto che gli elementi fattuali di ordine storico non sono sufficienti, si aiuta con la sua fervida immaginazione e con le virtù del narratore, di cui tante volte ha dato prova nel passato.
In Ognuno soffre la sua ombra (Bompiani, pagg. 117, euro 6) mette così sette grandi poeti dell´antichità sul lettino di uno psicoanalista ante litteram, anche in questo caso aiutandosi con figure reali della scienza medica del tempo o ricorrendo al proprio estro. Offrendo da ultimo al lettore altrettanti medaglioni di «grandi nevrotici» dell´età classica: un Catullo dimidiato, lunatico e accidioso; un Lucrezio che combatte il suo umor nero ricorrendo alle sirene della droga; un Virgilio «ombroso fino all´irritabilità»; un Orazio ossessionato dal pensiero della morte; un Properzio incapace di rompere la sterile tenaglia vittima-persecutore; un Lucano affetto da costanti allucinazioni; un Giovenale iroso quant´altri mai.
Tanti colleghi di Canali, a differenza sua accademici implacabilmente occhiuti, probabilmente storceranno il naso per questa operazione che tiene assieme filologia e fantasia, conoscenza e immaginazione. Beh, peggio per loro. Perché è difficile, per il lettore medio, trovare un´occasione altrettanto accattivante per riaccostare con autentico piacere la figura di grandissimi poeti, purtroppo dimenticati tra i libri impolverati delle aule scolastiche.
Non soltanto il risultato di questa veloce cavalcata tra i giganti della poesia latina - inframmezzata dall´appropriata citazione di meravigliosi versi - è godibilissima. Di più: la chiave di volta della nevrosi, efficacemente motivata, ci fa sentire questi classici quanto mai vicini. Mostrandoci come essi soffrissero dei nostri stessi mali. E così viene il desiderio di aprire nuovamente, con spirito diverso, il De rerum natura di Lucrezio, le Satire di Orazio...