L'Espresso online 22.1.04
California lifting
La verità su Berlusconi
Due noti chirurghi Usa. Una lussuosa clinica svizzera. Massimo segreto. Così, prima di Capodanno, il premier si è sottoposto al ritocco di viso, collo e palpebre
di Enrico Arosio e Lorenzo Soria
L'intervento era stato fissato per il 27 dicembre, alla clinica privata Ars Medica di Gravesano, paese di bassa collina pochi chilometri a nord di Lugano, dove il Cavaliere aveva prenotato più di metà del secondo piano per garantirsi la massima privacy ed evitare imbarazzi. Poi c'è stato un ripensamento. Forse un dubbio dell'ultimo momento, altre 24 ore per considerare se era davvero il caso di rischiare di essere percepito - sono parole del "New York Times" - non più come un "self-made man" ma come un "remade man", un uomo rifatto.
Forse è stato il timore di una possibile fuga di notizie. Ma il 28, una mattinata di pioggia, il presidente del Consiglio si è detto pronto a occupare la stanza ovattata dalle grandi finestre con vista sulle cime imbiancate di neve.
E adesso, dopo tante ipotesi fantasiose, "L'espresso" è in grado di confermare: Silvio Berlusconi si è sottoposto poco prima di Capodanno a un'operazione di chirurgia estetica che è andata ben al di là di un ritocco alle palpebre degli occhi. Già che c'era, infatti, il premier ha fatto una scelta radicale e ha chiesto anche il liftng al volto e un bel ritocco alle rughe del collo.
A fare l'operazione non sono stati né Angelo Villa, il chirurgo milanese che prima se ne era attribuito il merito e poi aveva smentito tutto, né Daniel Marchac, il luminare parigino che ha una certa dimestichezza con l'entourage del Cavaliere. È stato invece un team arrivato dalla California, guidato da Bryant Toth, che per l'occasione si è portato dietro un secondo chirurgo, un anestesista, un'infermiera e una ferrista convenuti apposta a Lugano. Dove li attendeva, nella massima riservatezza, il ticinese Giorgio Bronz, specialista di chirurgia plastica e ricostruttiva dell'Ars Medica Clinic.
La clinica di Gravesano, specializzata in ortopedia (ha curato nazionali di sci e calciatori di serie A) e con un qualificato reparto di chirurgia plastica (si sono sottoposti a ritocchi personaggi dello spettacolo come Michelle Hunziker, Luca Barbareschi e Rita Pavone) è di proprietà italiana, come la vicina Clinica Sant'Anna di Sorengo. Il Gruppo ospedaliero Ars Medica, amministratore delegato Ermanno Sarra, figlio del fondatore (i Sarra sono romani) controlla, oltre ai due gioielli della sanità privata ticinese che occupano 400 dipendenti, altre tre cliniche private a Roma, Formia e nelle Marche. Due di queste sono a indirizzo psichiatrico.
Toth, che non ha risposto alla nostra richiesta di un commento, non è noto nel suo ambiente come uno che si occupa di lifting e liposuzioni di persone celebri. Più che in quella estetica è specializzato in chirurgia ricostruttiva cranio-facciale e oltre che nel suo studio privato opera all'ospedale dei bambini di Oakland, al di là della baia di San Francisco. Di recente ha partecipato a vari convegni medici in Italia ed è stato in una di queste occasioni che sarebbe entrato in contatto con Berlusconi. Assieme, come è consuetudine in questi casi, hanno discusso vari particolari del volto. Ci sono stati elettrocardiogrammi, analisi di laboratorio. Quindi, verificato che la tempra del primo ministro era in grado di affrontare l'intervento stabilito, è stata fissata la data.
Il 27 dicembre c'è stato appunto l'incontro a Lugano, dove Toth si è presentato, oltre che con il suo team tecnico, con un secondo chirurgo, Renato Calabria (che interpellato risponde: "No comment"). Nato a Bolzano, studi alla Ucla e una pratica a Beverly Hills, il nome di Calabria è stato riportato su vari giornali per essere il chirurgo che avrebbe messo le mani su personaggi come Rod Stewart, Sharon Stone e Lilly Tomlin. Il giorno dopo, quello dell'operazione, il team californiano ha segnato con le matite i punti dove eseguire i tagli e il premier italiano si è sottoposto a cinque ore di bisturi, aghi e suture. All'intervento sono seguiti due giorni di degenza. O tre, secondo un'altra fonte svizzera (la direzione dell'Ars Medica "non smentisce e non conferma"). Poi, a bordo di un convoglio di auto, Berlusconi è partito alla volta di Milano da dove dopo una breve tappa è salito sul suo jet privato con destinazione la villa di Porto Rotondo, convinto che si sarebbe ripresentato in pubblico a breve. Per un uomo noto a tutti e con i capelli radi nascondere i punti e altre tracce di un intevento come il suo non è facile. Inoltre, a complicare la convalescenza di Berlusconi ci sarebbe stato un rigonfiamento dei muscoli che avrebbe ridotto la mobilità di uno dei due occhi ritoccati.
Quando Umberto Scapagnini, medico di fiducia del Cavaliere e sindaco di Catania, ha fatto trapelare in un'intervista a "La Stampa" che c'era stato un "piccolo intervento di chirurgia estetica attorno agli occhi", aveva aggiunto, forse per minimizzare: "Non c'è bisogno di andare in America". Ha ragione, il dottor Scapagnini: perché scomodarsi oltreoceano quando si può avere l'America in Svizzera?
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